Ahlain! Per la protezione dei bambini sfollati in Iraq

13 Aprile 2016, 14:38

Al via la seconda fase del nostro progetto “Ahlain”, sostenuto da UNICEF, per la protezione e l’assistenza dei minori iracheni sfollati, fuggiti dalla guerra e dalla furia di Daesh in Iraq.

Fornire sostegno psicosociale, protezione dell’infanzia, creare luoghi sicuri in cui sia possibile individuare – ed eventualmente curare – i traumi delle violenze subite.

Sono i temi al centro del nostro progetto “Ahlain!” (Benvenuto), sostenuto da UNICEF e giunto alla sua seconda fase dopo un anno di lavoro lungo tutto il 2015.

L’intervento si concentrerà nel governatorato di Dohuk, dove migliaia di famiglie irachene hanno trovato rifugio a partire dall’estate del 2014, quando Daesh ha fatto la sua avanzata nell’area di Mosul e della Piana di Ninive.

Come sempre si concentrerà nei campi per sfollati interni in cui hanno trovato una sistemazione le famiglie – e in particolare in quelli di Bjet Kandala e Sharya – ma anche nell’area urbana di Sheikhan, dove dall’inizio della crisi abbiamo lavorato per individuare i nuclei familiari in stato di particolare bisogno, che spesso non entrano nel circuito formale dei servizi di accoglienza e sostegno.

Qui eravamo intervenuti con alcuni programmi sin dall’inizio dell’emergenza, e qui continueremo ad operare: nel corso dei prossimi 12 mesi forniremo servizi di sostegno psico-sociale, di salute mentale, di cura e protezione per i bambini sfollati e di supporto alle loro famiglie, con incontri di sensibilizzazione sui temi della protezione dalla violenza verso i minori e le donne.

Opereremo anche nelle strutture di salute mentale del governatorato, in collaborazione con medici e specialisti, segnalando i casi più delicati che saranno individuati dai nostri operatori locali, per curare i traumi della guerra che rischiano di sequestrare il futuro ai bambini.

Organizzeremo specifiche formazioni per gli operatori, e sosterremo i gruppi già esistenti di mutuo aiuto familiare, così che una volta passata l’emergenza si possano raccogliere i frutti del lavoro fatto in questi anni, anche attraverso la creazione di database che saranno utili a monitorare la qualità dell’intervento.

Nei campi per sfollati verranno create tre cliniche stabili per fornire sostegno psico-sociale, mentre un’unità mobile sarà in grado di fornire consulenze e terapie laddove sarà più necessario, andando a trovare le famiglie nelle aree in cui hanno trovato una sistemazione.

L’obiettivo del progetto è come sempre riservare un’attenzione particolare alle categorie che più risentono gli effetti dei conflitti, e che pagano il prezzo più alto per questo nuovo stato di emergenza: i bambini.

“Ahlain!” va ad inserirsi in un più ampio quadro di lavoro che ci vede impegnati nella protezione dei minori in aree di conflitto, per la salvaguardia del diritto alla salute e all’istruzione.