Il patrimonio culturale iracheno e l’identità collettiva dell’Iraq

20 February 2017, 10:57

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Si è svolta oggi ad Erbil la conferenza “Protezione e promozione del patrimonio culturale iracheno a rischio a Ninive: sfide e opportunità”, ospitata presso il Museo Siriaco di Ainkawa, e organizzata nell’ambito del nostro progetto “Out of the Siege“, sostenuto dalla Conferenza Episcopale Italiana e dedicato alla tutela del patrimonio culturale delle minoranze irachene.

Scopo dell’incontro, quello di promuovere un dialogo efficace e strategie condivise per la protezione del patrimonio artistico e culturale iracheno. Un patrimonio messo gravemente a rischio dai conflitti armati che interessano il paese, e divenuto obiettivo di deliberati attacchi nel tentativo di distruggere il mosaico di diversità dell’Iraq.

Quando il patrimonio culturale di un paese è minacciato, lo sono anche fondamentali diritti umani, come quello all’educazione e all’accesso alla cultura.

Un tema da sempre al centro del nostro lavoro, che nell’ambito della protezione del patrimonio culturale prosegue da oltre 10 anni grazie al programma Il sapere che resiste”. 

Un impegno che che si rende ancora più urgente oggi nell’area di Ninive, uno dei centri culturali più antichi ed importanti del mondo, sede di un patrimonio archeologico di incommensurabile valore non solo per l’Iraq, ma per la comunità internazionale.

Un bene comune messo a rischio e deliberatamente attaccato da Daesh, come parte della persecuzione condotta contro le minoranze culturali, etniche e religiose del paese nel tentativo di negarne la pluralità.

Presenti alla conferenza, oltre ai partner locali con cui da anni portiamo avanti il lavoro di conservazione e restauro di antichi testi e manoscritti messi in salvo dalla distruzione di Daesh, anche esponenti del Ministero della Cultura iracheno.

“Il patrimonio culturale iracheno appartiene a tutti: musulmani, cristiani, assiri, turcomanni, e a tutte le comunità del paese”, ha ricordato Abuna Najeeb, con cui da anni collaboriamo nell’organizzazione di laboratori di conservazione e digitalizzazione dei testi antichi salvati dalla distruzione.

“E’ necessario organizzare maggiori incontri come questo, e investire per la salvaguardia di un patrimonio millenario che ci è stato trasmesso per generazioni”, ha sottolineato.

Al termine dei lavori è stata sottoscritta una dichiarazione d’intenti che ha l’obiettivo di impegnare le istituzioni locali ed internazionali nel lavoro di salvaguardia e protezione del patrimonio culturale di Ninive. La versione definitiva, scaricabile a questo link, sarà sottoposta all’Unesco.

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