Iraq. Inaugurata la scuola “mobile” per i bambini di Ashti

1 Ottobre 2015, 15:22

Comunicato stampa

Iraq. Inaugurata la scuola “mobile” italiana per i bambini di Ashti 

Ultimati in tempo per l’avvio dell’anno scolastico i lavori della scuola per bambini sfollati ad Ainkawa, distretto cristiano di Erbil, finanziata dalla Cooperazione italiana e realizzata da Un ponte per…

 

Erbil (Kurdistan iracheno), 30 settembre 2015 – E’ stata inaugurata il 30 settembre ad Erbil la scuola elementare per i bambini sfollati delle minoranze cristiane ed ezide, finanziata dalla Cooperazione italiana e realizzata grazie al lavoro di Un ponte per…, associazione italiana di solidarietà internazionale che opera in Iraq da oltre 25 anni.

I lavori per la sua realizzazione, avviati ad agosto, sono andati avanti per tutta l’estate nonostante il caldo torrido e le temperature che spesso hanno superato i 50 gradi.

Grazie al lavoro e all’entusiasmo dei tanti operai, geometri, ingegneri e operatori impegnati in questo progetto, abbiamo potuto mantenere l’impegno che avevamo preso: terminare la scuola in tempo per l’inizio del nuovo anno scolastico.

La scuola, costruita all’interno del campo per sfollati di Ashti, ad Ainkawa (distretto cristiano di Erbil), accoglierà 700 bambini in età compresa tra i 6 e i 12 anni.

Ainkawa è un quartiere storicamente cristiano che ha visto la sua popolazione crescere a dismisura nell’ultimo anno, da quando Daesh (acronimo arabo di ISIS) nell’estate del 2014 ha attaccato brutalmente Mosul e i territori della Piana di Ninive, mettendo in fuga decine di migliaia di famiglie, appartenenti per la gran parte alle comunità di minoranza cristiane ed ezide.

Alla cerimonia di inaugurazione ha partecipato anche Domenico Chirico, direttore di Un ponte per…, che ha espresso soddisfazione per il completamento dei lavori: “Abbiamo lavorato per anni con le persone del campo di Ashti quando erano nella loro città di origine, Qaraqosh, la più grande enclave cristiana a 30 km da Mosul. Ora che sono tutti fuggiti siamo sempre con loro e cerchiamo di ridare un minimo di speranza e normalità ai bambini. Saremo con loro anche domani, come abbiamo sempre fatto negli ultimi 25 anni di presenza in Iraq, per aiutarli costruire un futuro di pace“.

Soddisfazione condivisa da Sergio dalla Ca’ di Dio, project manager di Un ponte per…, che ha seguito tutte le fasi dei lavori, raccontandole anche sui nostri canali.

“Questa scuola è stata costruita in meno di due mesi, in condizioni proibitive e fronteggiando tanti problemi: se ce l’abbiamo fatta in tempo per l’inizio dell’anno scolastico dobbiamo ringraziare lo sforzo dei tanti attori coinvolti, della Cooperazione Italiana, dei tanti sostenitori ed amici di Un ponte per.., della gente che abita ad Ashti che ha accolto fin da subito l’arrivo della struttura come la soluzione di un problema concreto: la difficoltà, quando non l’impossibilità, di mandare i propri bambini a scuola per via delle lunghe distanze o dei costi proibitivi. Ora, con la scuola dentro al campo, tutti i piccoli avranno diritto a ricevere un’educazione. Siamo sicuri che sarà un’educazione alla pace e al rispetto degli altri”.

Sin dai primi momenti dell’emergenza Un ponte per… si è adoperata per fronteggiare la crisi, forte di legami sul territorio costruiti in oltre 25 anni di attività.

Oggi, dopo un anno di intenso lavoro, siamo riusciti ad assistere oltre 43.000 persone, portando parallelamente avanti progetti di più lungo periodo che ci vedono impegnati nella tutela del patrimonio storico-culturale del paese, nel sostegno alla società civile, nelle attività di supporto psico-sociale per i bambini e nella protezione delle donne vittime di violenza.

Nell’ambito di questo impegno avrebbe dovuto svolgersi anche la seconda fase del nostro progetto“Yalla Nila’ab” (Andiamo a giocare), finanziato dalla Cooperazione italiana, che prevedeva la ristrutturazione di 4 scuole per bambini delle minoranze cristiane ed ezide nell’area di Mosul, finita sotto il controllo di Daesh.

Grazie alla collaborazione con Padre Emmanuel Adil Gallo, che gestisce il campo per sfollati di Ashti e con cui Un ponte per… lavora da anni, è stato finalmente possibile ripartire, utilizzando i fondi italiani per costruire la scuola, che permetterà anche a questi bambini di avere accesso all’istruzione primaria.

Per realizzarla è stata utilizzata la stessa tecnica di costruzione adottata per le abitazioni: i prefabbricati mobili, con la speranza che quando l’emergenza sarà finita e le famiglie potranno tornare a casa porteranno con loro anche la scuola. Che è stata intitolata all’Immacolata, come quella da cui i bambini provenivano prima che si trovasse sul fronte di battaglia.

Dopo l’avanzata di Daesh nell’estate del 2014, gli sfollati interni iracheni sono oltre 3 milioni, pari a 530.000 famiglie.

In tutto il paese sono oltre 8 milioni le persone che necessitano di assistenza umanitaria: 3,7 milioni sono bambini (dati UNICEF agosto 2015). Garantirgli un diritto fondamentale come l’istruzione è il primo passo per costruire insieme un futuro di pace.