A Erbil per portare un sorriso

27 Settembre 2016, 12:17

2.646 bambini in 13 scuole, oltre 300 insegnanti, 25 psicologi e 11 operatori sociali: tutti coinvolti nelle attività di “Ibtisam 2″, il nostro progetto dedicato ai minori in Iraq.

La seconda fase del progetto “Ibtisam” (“Sorriso”) è in pieno svolgimento, con l’obiettivo di sostenere i più piccoli nella gestione dello stress post-traumatico causato dalle terribili esperienze che hanno dovuto vivere in Iraq.

In 13 scuole nel governatorato di Erbil, in questi primi 6 mesi di lavoro 2.646 studenti hanno partecipato ai 5 gruppi di resilienza collettiva che abbiamo organizzato, mentre sono 120 gli insegnanti che hanno preso parte alle giornate collettive di formazione sulla gestione dello stress.

Al centro del progetto anche il potenziamento delle capacità di resilienza del personale docente, con 138 insegnanti – in larga maggioranza donne – che hanno partecipato alle giornate di training che abbiamo organizzato assieme alla Caritas Svizzera, che sostiene il programma.

Al fianco dell’attenzione a insegnanti e studenti, si colloca l’aggiornamento e la formazione di 25 psicologi scolastici e di 11 operatori sociali, finalizzata al miglioramento complessivo della risposta alle problematiche generate dal conflitto.

La resilienza rappresenta la capacità di elaborare positivamente un evento potenzialmente traumatico, andando ad intervenire sulla consapevolezza di sé, sull’accettazione del cambiamento, sul supporto sociale.

Elementi decisivi in un quadro complicato come quello iracheno, che aiutano le persone a sviluppare la consapevolezza che l’emergenza può anche essere un’opportunità di miglioramento delle condizioni pre-esistenti.

Per immaginare un futuro in cui ciò che si è costruito insieme possa durare nel tempo, e non ci sia più bisogno di interventi umanitari.