PeopleNotTarget. Concerto di solidarietà per il Nord Est Siria

4 November 2019, 14:59

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Comunicato stampa
PeopleNotTarget. Concerto di solidarietà per il Nord Est Siria
Roma, Angelo Mai, 8 novembre 2019

Una serata organizzata dalla Ong italiana Un Ponte Per, ancora operativa in Nord Est Siria, grazie alla collaborazione e all’ospitalità dell’Angelo Mai. Tanti artisti e artiste per sostenere il lavoro dell’organizzazione, impegnata a sostenere la popolazione civile colpita dall’attacco turco.

Roma, 4 novembre 2019 – Lo slogan è quello lanciato da Un Ponte Per (UPP) sin dal primo giorno dell’offensiva militare turca contro il Nord Est Siria: “People Not Target”, per denunciare i ripetuti attacchi compiuti contro obiettivi civili, tra cui ospedali, convogli medici e umanitari, scuole.

Ed è questo il titolo scelto per la serata di mobilitazione civile lanciata da UPP, unica Ong italiana ancora operativa nel Nord Est Siria, con un concerto ospitato negli spazi dell’Angelo Mai a Roma il prossimo 8 novembre.

Il 9 ottobre scorso la Turchia ha scatenato un’offensiva militare contro il Nord Est Siria, che prosegue ormai da un mese. UPP, presente nell’area dal 2015 a fianco del suo partner locale, la Mezzaluna Rossa Curda, da subito ha denunciato le gravissime violazioni del Diritto Umanitario commesse dalle forze militari turche, che hanno ripetutamente colpito obiettivi civili, tra cui due cliniche che UPP aveva contribuito a costruire e due delle sue ambulanze. Il 14 ottobre scorso l’organizzazione è stata costretta ad evacuare il personale italiano ed internazionale presente in Nord Est Siria, ma la sua missione resta operativa grazie al personale locale, che tra enormi difficoltà sta continuando a sostenere la popolazione civile colpita.

Per fare fronte alle molteplici esigenze dettate da questa nuova emergenza umanitaria, Un Ponte Per ha lanciato, insieme a Angelo Mai, una serata di sensibilizzazione e raccolta fondi, con un appello alla partecipazione rivolto a numerosi artisti.

Tanti quelli che hanno aderito, scegliendo di sostenere attraverso la propria partecipazione il lavoro di UPP in Nord Est Siria: l’intero ricavato della serata, infatti, sarà destinato alla popolazione civile colpita, secondo le esigenze del momento, rafforzando la campagna di raccolta fondi “Dalla loro parte”.

Ad alternarsi sul palco dell’Angelo Mai, tra gli altri, Roberto Dellera, Filippo Gatti, Adriano Bono, Lucio Leoni, gli Epo, Diana Tejera, Giulia Anania e Radio Poetica, gli Etruschi from Lakota, Pino Marino. Tra gli ospiti della serata anche il fumettista Rouge, che metterà all’asta le sue vignette autografate.

L’appuntamento è a Roma per il prossimo 8 novembre, a partire dalle 19, presso gli spazi dell’Angelo Mai.

La serata sarà anche l’occasione per rilanciare l’appello al crowdfunding dell’Angelo Mai, che il 29 settembre scorso ha subito un grosso furto e atti vandalici. Un danno enorme rispetto alle possibilità e alla fatica con cui negli anni, grazie al contributo di migliaia di persone, l’Angelo Mai è stato costruito. Ci sono persone, luoghi e esperienze che in alcuni momenti diventano più fragili degli altri. È il momento allora di viverli e proteggerli ancora di più. Per sostenere l’Angelo Mai: https://www.produzionidalbasso.com/project/sostieni-l-angelo-mai/ .

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UN PONTE PER (UPP) è una Ong impegnata in Siria, Iraq, Libano, Giordania, Balcani e Italia, e attiva dal 1991. E’ presente in Nord Est Siria con una missione umanitaria e con una presenza politica solidale dal 2015, a fianco della Mezzaluna Rossa Curda (KRC). In questi anni lo staff locale, italiano ed internazionale di UPP ha contribuito alla costruzione di 15 fra cliniche e ospedali, ed alla riabilitazione del reparto di maternità e pediatria dell’ospedale nazionale di Raqqa. Insieme alla KRC ha contribuito alla ricostruzione dell’intero sistema sanitario, garantendo accesso alle cure gratuite nelle città, nei villaggi e nei campi profughi di tutta l’area. Ha costruito un sistema di ambulanze prima inesistente, e portato avanti intensi programmi di formazione costante del personale medico e para-medico. UPP è stata inoltre impegnata in programmi di solidarietà con le Municipalità locali, per la protezione delle donne e il contrasto alla violenza di genere, e in progetti per la gestione sostenibile dei rifiuti. Lo staff italiano e internazionale di UPP è rimasto sul campo finché è stato possibile, ed è stato costretto all’evacuazione d’emergenza lo scorso 14 ottobre, visto il deteriorarsi delle condizioni di sicurezza. Ha spostato momentaneamente la sua centrale operativa nel Kurdistan iracheno, a pochi chilometri dal confine con il Nord Est Siria, e grazie all’impegno del suo staff locale il suo lavoro in Nord Est Siria prosegue.
L’ANGELO MAI è un luogo, uno spazio indipendente e autogestito da artisti/e, appassionate/i, in cui “fare cultura” è pratica politica quotidiana, in cui trovano spazio tutte le sue sfaccettature: dal teatro alle nuove cittadinanze, dalla danza alla letteratura, dai party alle arti contemporanee, dal femminismo alla musica. La storia dell’Angelo Mai inizia nel 2004 nel Rione Monti, a Roma. Nel 2009 si trasferisce nel parco di San Sebastiano, vicino le Terme di Caracalla. Fin dalla sua nascita non ha mai ricevuto alcun finanziamento pubblico. L’Angelo Mai attraversa anni di lotte, resiste a 3 sgomberi e a reiterate azioni giudiziarie che tentano di tradurre l’ impegno politico del Collettivo in atti criminosi, si reinventa sempre e diventa un simbolo di resistenza culturale su scala nazionale. Negli anni ha ospitato centinaia di concerti e spettacoli, laboratori e prove, invenzioni e incontri. Ha prodotto e creato un gran numero di spettacoli, concerti, performance e ha ideato e realizzato progetti artistici fuori formato di ogni specie.
Ha visto la nascita della formazione teatrale Bluemotion, protagonista della scena contemporanea e centrale per aver contribuito alla diffusione di una nuova drammaturgia inglese in Italia. Nel 2016 L’Angelo Mai riceve il Premio Ubu Franco Quadri che riconosce lo spazio come un “laboratorio di sperimentazione artistica e attivismo politico, mosso dall’intento di portare la cultura – nella sua accezione più ampia – tra i beni primari e capace di attivare un processo di riappropriazione dei luoghi alternativo alla privatizzazione e alle liberalizzazioni del mercato, costruendo un tessuto di relazioni che passano dai corpi e dallo scambio di pratiche e saperi, testimoniando nuove forme di abitazione, di produzione e gestione per il Teatro. Realizzando progetti a forte densità etica innervati nel tessuto cittadino”.Ad oggi, nonostante viva ancora in una situazione burocratico/giudiziaria precaria, l’Angelo Mai continua ad essere un luogo per la produzione artistica e un punto di incontro per la creatività e per gli sguardi sul mondo.