Appello della società civile palestinese su Gerusalemme

27 May 2020, 12:41

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Gerusalemme è una città internazionale ed aperta
Appello della società civile palestinese

 

Giovedì 28 maggio 2020, dalle ore 16 fino alle ore 17, organizziamo un sit-in sotto la sede della RAI, in Viale Mazzini 14, nel rispetto delle regole vigenti per il Covid-19.

Vogliamo  ricordare e chiedere alla RAI di rispettare la sua missione, come voce libera della verità. 

E’ l’ennesima volta che la Comunità Palestinese di Roma e del Lazio, insieme agli amici della Palestina in Italia, manifestano sotto la sede RAI, per denunciare la mancata informazione e le falsificazioni che l’organo informativo nazionale ci presenta sulla Palestina.

Non ci sono servizi  o documentari sulle continue violazioni dei diritti del popolo palestinese da parte del paese che occupa e colonizza la Palestina. Non rispetta la verità, né le posizioni dell’Italia, o  le risoluzioni dell’ONU e della legalità internazionale sul conflitto mediorientale.

Siamo rimasti stupiti quando, nel programma “L’Eredità” su RAI 1, in onda il giorno 21 maggio 2020, il conduttore chiedeva ad una concorrente i nomi delle capitali di alcuni paesi tra questi Israele, la concorrente giustamente rispondeva che la capitale era Tel-Aviv, il conduttore rispose “No, è Gerusalemme”.

Ci siamo chiesti a cosa è dovuto questo, ad ignoranza? Sarebbe gravissimo. Ad una presa di posizione? Altrettanto grave.

Gerusalemme non è la capitale di Israele, è stata annessa dopo l’occupazione israeliana nel 1967. Un atto illegale non riconosciuto dalle Nazioni Unite e dalla Comunità Internazionale, infatti le ambasciate dei paesi stranieri sono tutte a Tel Aviv, tranne l’Ambasciata Usa che il Presidente Trump con lo stesso disprezzo di Israele della legalità internazionale, ha trasferito a Gerusalemme.

Gerusalemme dovrebbe essere una città condivisa, Ovest capitale di Israele, Est Capitale della Palestina.

I Palestinesi hanno accettato la condivisione, Israele no.

Chiediamo alla RAI che corregga questo oltraggio alla verità e alla legalità internazionale e nella stessa trasmissione rettifichi l’errore commesso.

Ma non basta la correzione dell’errore. E’ ora che la TV di Stato dedichi servizi e documentari sulla reale situazione della Palestina, sulla quotidianità del vivere sotto occupazione militare e subendo ogni giorno la confisca delle proprie terre e risorse, case demolite, giovani, compresi i bambini, arrestati, abusati e torturati.

Questo dovrebbe fare una informazione corretta e rigorosa, questo esigiamo quando paghiamo il canone RAI.

Questo dovrebbe fare la RAI perché non si può parlare di pace senza giustizia, non si può parlare di giustizia senza diritti e non si può parlare di diritti senza la libertà, la giustizia e i diritti del popolo palestinese all’autodeterminazione, al ritorno alle sue case e alle sue terre e a vivere nel suo stato libero e sovrano e laico in pace e sicurezza a fianco di quello israeliano sulla base del diritto e della legalità internazionale.

Roma, 26 maggio 2020

La Comunità palestinese di Roma e del Lazio

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