Ricostruire la quotidianità nei campi profughi in Iraq
Dopo tre mesi di lavoro abbiamo visitato la maggior parte delle tende nei campi profughi di Darashakran, Qustapa e Kawergosk in Iraq. Un gruppo di operatori siriani lavora con noi per incontrare ogni giorno i rifugiati ed identificare le vulnerabilità, i bisogni, le necessità più urgenti di protezione.
In un secondo momento, se necessario, intervengono psicologi e psichiatri per i casi più a rischio. In altri casi è sufficiente l’ascolto e la relazione con i rifugiate e rifugiati.
Gli operatori di Un ponte per…, con un gruppo di 60 volontari siriani, stanno organizzando anche una serie di attività nei campi. Per evitare che le persone cadano in depressione a causa dei traumi della guerra e dell’esilio.
Al momento stiamo svolgendo dei corsi di inglese, di arabo e organizzando squadre di basket e di calcio. A breve ci sarà un torneo tra i campi con le squadre dove giocano molti ragazzi. Il cui destino è quello di fuggire e nascondersi non avere una vita normale.
Il gioco, lo studio. Attività’ che fanno ritrovare il senso della collettività e che regalano normalità’.
Ricostruiamo reti su storie di sradicamento