Un nuovo Centro per i giovani siriani di Arbat

4 Agosto 2016, 16:31

E’ stato inaugurato lo scorso 2 agosto il Centro Educativo Giovanile del campo per rifugiati siriani di Arbat, a Sulaimainia (Kurdistan Iracheno) realizzato da “Un ponte per…”, nell’ambito del progetto “Taleem Lil-Jamie – Educazione per tutti”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).

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Il progetto è rivolto a studenti e insegnanti rifugiati siriani e alle comunità ospitanti nel Kurdistan iracheno, attraverso attività di formazione e di educazione non formale per garantire il diritto allo studio a chi è fuggito dalla guerra.

Il Centro Educativo Giovanile proporrà attività di educazione non formale ai ragazzi del campo per rifugiati siriani di Arbat, a 20 chilometri da Sulaimania: sport, circo, musica e teatro saranno proposti dentro un campo che ospita oltre 6.000 persone, di cui più di 1.000 sono minori.

La costruzione del Centro è stata realizzata utilizzando la tecnica dei prefabbricati, già usata per realizzare la scuola di Ashti ad Erbil con la speranza che un giorno gli ospiti del campo possano ritornare ai loro paesi di origine, oggi devastati dalla guerra e dalla presenza di Daesh.

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Tra le altre iniziative previste dal progetto anche l’affitto di 6 microbus per consentire a circa 200 bambini di frequentare le scuole, spesso molto distanti dai luoghi in cui hanno trovato rifugio. Nell’intero Governatorato di Sulaimania infatti, che attualmente ospita circa 30.000 rifugiati siriani, solamente 6 strutture scolastiche accolgono i piccoli studenti arrivati dalla Siria. Ai loro insegnanti inoltre verranno offerti corsi di formazione in supporto psicosociale, per consentirgli di acquisire gli strumenti adatti a lavorare con bambini che hanno già subito traumi come la guerra e lo sradicamento dal proprio contesto di nascita.

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Infine, i professori delle scuole di Kobani e Qerga, le stesse che usufruiranno del servizio di trasporto, riceveranno una formazione in supporto psicosociale, per consentirgli di acquisire gli strumenti adatti a lavorare con bambini che, nonostante la giovane età, hanno già subito traumi come la guerra e lo sradicamento dal proprio contesto di nascita.

Per l’organizzazione “Un ponte per…”, la realizzazione del Centro Giovanile di Arbat rappresenta un ulteriore passo verso la costruzione di ponti e un segno concreto di solidarietà verso la popolazione siriana, da anni vittima di un terribile conflitto. Sostenere le giovani generazioni, inoltre, significa tentare di scrivere insieme un futuro migliore.

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