Iraq. Ritorno alle aree liberate da Daesh

9 Ottobre 2017, 13:08

Comunicato stampa 

Iraq. Ritorno alle aree liberate da Daesh 

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) insieme a “Un ponte per…” realizza un intervento per accompagnare il ritorno delle comunità sfollate irachene nelle aree liberate da Daesh

Roma, 6 ottobre 2017 Sostenere le comunità irachene sfollate nel campo di Ashti 2 (Ainkawa – Erbil) e le minoranze rientrate nelle aree liberate della Piana di Ninive, da cui furono costrette a fuggire nel 2014, quando Daesh conquistò l’area portando morte e distruzione.

E’ questo l’obiettivo di un nuovo intervento lanciato dalla Ong italiana “Un ponte per…”, presente in Iraq da oltre 25 anni, grazie al sostegno della Cooperazione allo sviluppo.

“Ma’an Na’ud” (Torniamo Insieme) questo il nome del progetto che, per i prossimi 10 mesi, garantirà alle comunità di minoranza irachene tutela e supporto, siano esse rientrate nei propri territori di origine – ed in particolare nelle città di Bashiqa, Qaraqosh e Bartella – o che vivano ancora nei campi per sfollati.

Cuore del progetto sarà la creazione e la riabilitazione di cliniche e spazi sicuri per fornire servizi sanitari integrati, con particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili come donne e minori.

Nel difficile contesto di ricostruzione di città e villaggi devastati dall’occupazione di Daesh e dalla battaglia per la liberazione, e in assenza di strutture adeguate per accogliere migliaia di famiglie di ritorno a casa dai campi profughi,garantire sostegno psicologico e sanitario è fondamentale.

Parallelamente, verranno rafforzate le tecniche di sostegno psico-sociale nelle scuole degli operatori locali, attraverso attività di formazione specifiche dedicate ad insegnanti, psicologi e assistenti scolastici. Obiettivo dell’intervento è raggiungere 100 docenti e 12 tra psicologi ed operatori sociali, per coinvolgere nel lavoro dei gruppi di resilienza 1.000 bambini.

Un lavoro svolto anche grazie alla collaborazione con i partner locali di “Un ponte per…”, che già operava nelle aree interessate prima della guerra e che oggi vi sta facendo ritorno; ed in particolare con la Ezidi Organization for Documentation (EOD), organizzazione ezida nata in seguito alla tragedia subita da questa minoranza nel corso della guerra del 2013.

Un nuovo intervento reso possibile dal finanziamento dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, che sostiene così il costante impegno portato avanti nel paese da “Un ponte per…”, sia in ambito emergenziale che di sviluppo.