Appello per l’apertura immediata di un corridoio umanitario

19 Ottobre 2019, 12:49

Riceviamo un appello dalla Mezzaluna Rossa Curda sulle condizioni critiche in cui versa la popolazione a Ras El Ain/Serekanye.

Ci uniamo a loro nella richiesta di immediata apertura di un corridoio umanitario sicuro a che consenta alle nostre ambulanze e al personale medico di raggiungere l’ospedale di Roj, al centro della cittadina assediata da giorni dalle forze armate turche.

Dentro l’ospedale, attualmente privo di elettricità, ci sono almeno 35 persone gravemente ferite, alcune delle quali in condizioni critiche, che necessitano di assistenza immediata. Il personale medico bloccato nell’ospedale non può lavorare.

Da ieri, 18 ottobre, le ambulanze tentano di accedere alla città senza successo a causa dei ripetuti attacchi e degli intensi combattimenti nell’area.

Le ambulanze erano riuscite ad arrivare ieri alle porte di Ras El Ain/Serekanye restando però bloccate, in attesa di poter entrare. Sono state costrette adesso a tornare indietro.

E’ necessario intervenire immediatamente per consentire l’accesso a Ras El Ain/Serekanye al personale medico.

UPP denuncia con forza questa situazione, e ribadisce la richiesta che il cessate-il-fuoco dichiarato nei giorni scorsi sia effettivamente rispettato per consentire al personale medico e umanitario di intervenire, evacuare i feriti e portarli in un ospedale sicuro e funzionante per poterli curare.

Di seguito riportiamo in traduzione parte di un report ricevuto da Rojava Information Center.

Report sulla situazione in Nord Est Siria – 18 ottobre 2018

A causa delle continue violenze a Serekanye, l’Amministrazione autonoma del Nord Est Siria ha fatto appello alla presenza di osservatori internazionali per monitorare il rispetto del cessate-il-fuoco.  Bombardamenti turchi, scontri sul terreno e attacchi dei droni sono stati registrati nell’area di Serekanye e nei dintorni. La città è completamente isolata a causa delle forze armate turche: i feriti non sono in grado di lasciare l’area e il personale medico sanitario non riesce ad accedervi. Cresce intanto la preoccupazione sull’uso di armi non convenzionali.

Crisi umanitaria

Ci sono attualmente almeno 38 persone ferite nell’ospedale di Serekanye che non sono in grado di lasciare l’area o di accedere a cure mediche a causa dell’assedio imposto dalle forze armate turche. C’è un appello per l’apertura di un corridoio umanitario tra Serekanye e Tel Tamer, per consentire l’evacuazione dei feriti e dei civili.

La Mezzaluna Rossa Curda ha rilasciato una dichiarazione affermando che alcuni dei feriti “sono già morti per mancanza di sangue e medicinali”. La Mezzaluna Rossa Curda ha anche documentato il danneggiamento dell’ospedale, colpito da bombardamenti turchi. La Mezzaluna ha tentato di raggiungere Serekanye ma non ci è riuscita a causa dei bombardamenti continui nell’area e della presenza di gruppi armati.

La situazione umanitaria a Tel Tamer e Hassakeh continua ad essere critica, con oltre 100.000 persone ammassate dentro scuole, moschee , giardini, case private senza cibo, acqua e coperte a sufficienza. Diverse centinaia di rifugiati hanno attraversato il confine con l’Iraq e sono state portate nel campo rifugiati di Bardarash, vicino Dohuk (Kurdistan iracheno, ndt), e altri campi vicini.

Team sul campo

Il 18 ottobre membri del team del Rojava Information Center si sono uniti al convoglio civile per Serekanye per ottenere informazioni di prima mano sulla situazione. Il convoglio era composto da circa 100 veicoli partiti da Derik, Qamishlo, Hasakeh e Tel Tamer per portare acqua, cibo, medicine e attrezzature mediche. Quando il convoglio è arrivato a 5 km di distanza dalla città, per timore di bombardamenti e attacchi aerei, è uscito dai veicoli proseguendo a piedi.

Tuttavia i membri del convoglio non sono riusciti a raggiungere la città perché hanno incontrato sulla strada forze armate turche. Hanno sentito il rumore di bombardamenti e spari a distanza. Sono riusciti a vedere la città da lontano, da cui si alzava il fumo. Sulla via del ritorno il convoglio è passato per un villaggio colpito da bombardamenti nei giorni precedenti, trovando 16 cadaveri. Il convoglio è stato quindi raggiunto dalle ambulanze, che hanno cercato di evacuare i feriti senza riuscirci.

Serekanye

Dopo la dichiarazione di cessate-il-fuoco la Turchia e i suoi gruppi armati alleati hanno continuato ad attaccare la città anche il 18 ottobre, con fuoco di artiglieria, attacchi di droni e bombardamenti aerei, colpendo anche i dintorni dell’ospedale Roj e i villaggi vicini. Hanno anche colpito la strada a sud che conduce a Tel Tamer impedendo al convoglio civile, alle ambulanze e al personale medico di accedere all’area con aiuti umanitari e per evacuare i feriti. Le forze armate turche hanno rimosso parte del muro di confine vicino al villaggio di Alok, ad est della città, per consentire l’ingresso ad altre forze armate.

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