UPP inaugura 4 reparti Covid-19 in Nord Est Siria

1 Dicembre 2020, 11:31

Comunicato stampa

Siria: Un Ponte Per inaugura 4 reparti Covid nel Nord Est del paese
La Ong italiana apre 4 reparti per la gestione dei casi Covid-19, in costante crescita in tutta l’area. Campagne di prevenzione, invio di medicinali, creazione di protocolli medici specifici e un numero verde completano l’intervento, su cui parte oggi una campagna di raccolta fondi.

 

Roma, 1 dicembre 2020 – Se a fine settembre i casi confermati di Covid-19 nel Nord Est Siria erano poco più di 1.600, un mese dopo sono quasi 5.000, con un aumento del +212%. Di questi, il 10% riguardano il personale medico-sanitario. Basterebbero questi numeri a dare la misura del peggioramento costante della pandemia nel paese, che nel 2021 entrerà nel suo 10 anno di guerra: ma non sono accurati. Si stima cioè che i casi non identificati siano un numero estremamente maggiore, difficile da tracciare per la complesse condizioni in cui versa il sistema sanitario locale, e la difficoltà a reperire tamponi affidabili.

Per questo Un Ponte Per (UPP), Ong italiana presente in Nord Est Siria dal 2015, dal primo giorno di diffusione del contagio da Covid-19 nell’area si è attivata per rispondere alle esigenze della popolazione, in supporto e stretta sinergia con il partner locale, la Mezzaluna Rossa Curda (KRC).

Grazie a questo lavoro congiunto di idee e forze, è stato possibile allestire 4 reparti Covid-19 prima inesistenti, resi operativi in questi giorni negli ospedali delle città di Tabqa, Derek e Mambji, dove un quarto reparto è stato allestito riabilitando una vecchia scuola in disuso. In totale, saranno garantiti 195 posti letto per pazienti moderati e gravi prima inesistenti.

Un lavoro avviato già nell’agosto scorso, quando ancora il picco dei contagi non era stato raggiunto, e che ha visto una lunga fase di formazione del personale sanitario locale da parte dei/delle medical advisor di Un Ponte Per inviati in loco, dopo aver fatto esperienza dell’emergenza Covid-19 in Italia.

Una formazione che ha portato all’elaborazione di specifici protocolli, sia per la cura dei pazienti moderati e gravi che per la protezione del personale sanitario (uso dei dispostivi di sicurezza, procedure di vestizione e svestizione, allestimento di zone di triage). Un aspetto particolarmente importante vista la scarsità di medici specializzati in Siria: si stima che ad oggi la metà dei medici sia ancora fuori dal paese a causa della guerra, una situazione ulteriormente aggravata dall’attacco turco dello scorso anno e dalla perdurante occupazione turca di parte dell’area.

Anche per questo UPP ha puntato sulla prevenzione, portando avanti campagne di informazione porta-a-porta sia nelle città che nei campi profughi del Nord Est Siria, grazie ai team di Operatrici e Operatori Sanitari di Comunità, distribuendo migliaia di opuscoli informativi. Si è inoltre creata ed avviata una hotline, attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7 grazie al personale della Mezzaluna Rossa Curda, per fornire consulenze telefoniche in caso di sospetti casi di Covid-19 e predisporre adeguati sistemi di triage.

Tra gli obiettivi dell’Ong il generale rafforzamento del sistema sanitario locale, che UPP ha contribuito a ricostruire sin dal 2015. Impedendo, ad esempio, che le persone muoiano per altre patologie non curate nel corso dell’emergenza pandemica.

Infatti, al perdurare della grave situazione prodotta dall’occupazione dell’esercito turco di una parte del Nord Est della Siria si è aggiunto il mancato rinnovo della Risoluzione 2504 delle Nazioni Unite, che negli ultimi 6 anni aveva consentito l’ingresso di aiuti umanitari in Siria. Far entrare medicine, dispositivi di protezione e attrezzature sanitarie nel paese è oggi molto più difficile. Di recente, gli ospedali del Nord Est hanno esaurito le scorte di medicinali per ipertensione e diabete. Grazie alle donazioni destinate a Un Ponte Per, l’Ong è riuscita a far entrare nel paese un carico di insulina. Ma la situazione resta precaria.

Anche per questo UPP ha scelto di dedicare all’emergenza Covid-19 in Siria la sua campagna di raccolta fondi di Natale 2020, che viene lanciata oggi: https://www.unponteper.it/it/covid-19-nord-est-siria/.

Perché, come ricorda una delle dottoresse italiane che lavora con UPP in Siria: “La pandemia è globale, ma non è vero che colpisce tutte le persone allo stesso modo. Ammalarsi qui significa quasi sempre morire. Neanche in una pandemia le persone sono tutte uguali”.