Elezioni irachene: firma l’appello in difesa della libertà di espressione

30 Settembre 2021, 15:46

Le elezioni anticipate in Iraq previste per il prossimo 10 ottobre sono state ottenute su richiesta del movimento di protesta che, dal 2019, sta portando decine di migliaia di giovani iracheni/e a mobilitarsi in tutto il paese per reclamare un futuro democratico, la fine delle divisioni settarie, delle violenze e della corruzione. Ma sebbene la richiesta di indire elezioni anticipate sia stata accolta dall’attuale governo, attivisti/e e membri della società civile denunciano la mancanza di condizioni tali da garantire che esse si svolgano in modo trasparente, assicurando la libera partecipazione di tutti i cittadini e le cittadine irachene.

Il governo iracheno non appare infatti in grado di garantire che il percorso elettorale si svolga senza violenza politica, la stessa a cui i e le manifestanti iracheni/e hanno dovuto far fronte dall’inizio delle proteste: agguati, uccisioni, rapimenti e intimidazioni commesse spesso da uomini armati non identificati, ai danni di attivisti e attiviste, giornalisti e manifestanti, hanno causato oltre 700 vittime nell’arco di due anni.

Oltre 30 gruppi politici sono emersi dalle proteste e si sono registrati presso le autorità per portare i propri candidati al parlamento iracheno. Tuttavia, essi non solo si sono scontrati con una legge elettorale che favorisce le dinamiche tribali instaurate a livello locale, ostacolando l’affermarsi di realtà politiche di unità nazionale, ma hanno da subito dovuto far fronte alla violenza sistemica e diretta volta a impedire la loro candidatura. Tutti questi partiti, per questo motivo oggi riuniti in una coalizione unitaria di opposizione e boicottaggio delle elezioni, hanno infatti visto i propri leader e candidati dover fuggire dalla capitale e spostarsi in aree più sicure del paese o all’estero, per scampare alla violenza e alle minacce subite dalle milizie armate impedendo la loro reale partecipazione.

L’obiettivo delle proteste nel reclamare le elezioni era chiedere spazio per l’emergere di un’alternativa al governo dell’Iraq, libera da pressioni settarie e interessi particolaristici, e priva di legami con i gruppi armati: le condizioni in cui sta avendo luogo la preparazione al giorno elettorale non sono invece in grado di garantire la libertà di espressione e associazione politica necessaria affinché tale richiesta trovi reale risposta.

La nostra preoccupazione è alta perché, dopo decenni di sofferenze, crediamo che la generazione delle proteste possa essere quella in grado di promuovere un paese dove siano garantiti i diritti di tutti e tutte, senza discriminazioni etniche o religiose, senza truppe straniere o milizie armate.

Crediamo che i giovani e le giovani irachene stiano dando voce a un bisogno improrogabile di cambiamento, ma che questo possa essere ottenuto soltanto a patto che sia garantito lo svolgimento pacifico della vita politica, che sia garantita la libertà di manifestare liberamente e pacificamente, che ci sia un’assunzione di responsabilità da parte delle autorità di fare chiarezza e assicurare che sia fatta giustizia per i casi di violazioni dei diritti umani di attivisti, manifestanti e difensori dei diritti umani.

Finché attivisti/e, manifestanti, giornalisti/e, difensori e difensore dei diritti umani saranno ostacolati/e nel proprio diritto a manifestare, esprimersi e creare le proprie alternative politiche liberamente e pacificamente, dovendo invece rischiare di essere uccisi, torturati o intimiditi dalle milizie armate, le elezioni non potranno tenersi in un clima libero e trasparente: anche se dovessero essere risolti tutti i problemi tecnici legati alla loro gestione, resterebbe a monte il problema della violenza del sistema politico.

Chiediamo quindi alle istituzioni italiane ed europee, di assumere la propria responsabilità in quanto parte della comunità internazionale interessata alla tutela diffusa dei diritti umani, di attivare i propri canali di pressione per il riconoscimento e l’assunzione di responsabilità sulle violenze a carico degli attivisti/e e dei/lle difensori/e dei diritti umani da parte delle autorità Irachene ricorrendo a tutti gli atti a disposizione delle istituzioni politiche, siano risoluzioni, mozioni o interrogazioni ai competenti organi.

Non chiediamo di intervenire per sostenere una particolare fazione, ma per difendere e tutelare il pieno diritto di manifestazione e di azione politica dei giovani e delle giovani irachene nelle piazze, nelle loro case nelle redazioni, nel paese, perseguendo i responsabili delle uccisioni e delle violenze. Non chiediamo inoltre sanzioni, che come sempre si ripercuoterebbero sulla popolazione, ma una ferma posizione di pressione in difesa della libertà politica, e il riconoscimento che a tali condizioni le elezioni che si svolgeranno in Iraq non potranno godere di una riconosciuta integrità finché non verrà garantita la sicurezza e la libertà di espressione e associazione alla società civile e ai gruppi politici iracheni.

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Scarica il dossier: “IRAQ. ELEZIONI ANTICIPATE DEL 10 OTTOBRE: LE PROSPETTIVE DALLA SOCIETA’ CIVILE IRACHENA” >> 

 

Organizzazioni firmatarie: 

Iraqi Civil Society Solidarity Initiative
Un Ponte Per
AltroMondo Flegreo Laboratorio per la cittadinanza attiva
Amnesty International Italia
ARCI
Arci Solidarità Thomas Sankarà
Associazione e Ambulatorio Arcangelo Dimaggio Piacenza
Associazione Culturale ETS
Associazione per la pace- Modena
Associazione ASI
Associazione EaSlab
Assopace Padova
AssoPacePalestina
Attac Italia
AUCI
AWMR Italia – Donne della Regione Mediterranea
Beati i costruttori di pace”
Casa per la Pace Modena – OdV
Centro Cooperazione Internazionale
Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale
Centro Pace, Ecologia e Diritti Umani di Rovereto
Centro Studi Sereno Regis
CGIL
Ciclo officina Solidaria
Circolo “Guido Puletti” – Sinistra Anticapitalista
CISDA
Coordinamento Nord Sud del Mondo
Comitato Fermiamo la Guerra Palestina
Christian Paece Maker Teams
Federazione dei circoli Giustizia e Libertà
Giuristi Democratici
Gruppo Abele
In Dialogo
Laboratorio Ecofemminista
Laboratorio sociale “la Città di sotto”
Lega Italiana diritti dei popoli
Libera
Medicina Democratica Livorno
Movimento Internazionale della Riconciliazione Italia
Noi siamo chiesa
Norwegian Social Forum
NOVACT
Osservatorio Balcani – Caucaso
Osservatorio Repressione
OPAL – ETS
Pressenza
QCode Megazine
Rete Romana Palestina
Reti di Pace
Tavolo della Pace Monte Orfano Franciacorta
Terra Nuova
Ukrainian Pacifist Movement
WILPF- Women’s international league for peace and freedom Italia
World Beyond War
Yaku

Primi firmatari:

Vauro
Don Luigi Ciotti
Alex Zanotelli
Marco Marsilio Abruzzo, Presidente Regione Abruzzo
Vito Bardi, Presidente Regione Basilicata
Antonino Spirlì, Presidente Regione Calabria
Nicola Zingaretti, Presidente Regione Lazio
Nello Musumeci, Presidente Regione Sicilia
Donato Toma, Presidente Regione Molise
Attilio Fontana, Presidente Regione Lombardia
Elly Schlein, Vice Presidente della Regione Emilia Romagna
Giorgio Leonardi, Vice Presidente Regione Trentino Alto Adige
Luca Rubagotti, Referente alla Cooperazione allo sviluppo Regione Valle d’Aosta
Luciano Caveri, Assessore all’istruzione, affari europei Regione Valle d’Aosta
Barbara Graizzaro, Referente alla Cooperazione allo sviluppo Regione Valle d’Aosta
Maurizio Marrone, Assessore alla Cooperazione internazionale Regione Piemonte
Cristiano Corazzari, Assessore al Territorio, sicurezza, flussi migratori Regione Veneto
Pierpaolo Roberti, Assessore alle Autonimie locali, funzione pubblica, sicurezza, immigrazione
Andrea Benveduti, Assessore sviluppo economico, industria, commercio, immigrazione Regione Liguria
Paola Agabiti, Assessore alla programmazione europea, bilancio e risorse umane e patrimoniali Regione Umbria
Serena Spinelli, Assessore politiche sociali, edilizia residenziale pubblica e cooperazione internazionale Regione Toscana
Mirco Carloni, Assessore alla Cooperazione internazionale Regione Marche
Mariolga Mogavero, Direttore I° Dipartimento della Presidenza della Giunta Regionale Regione Molise
Francesco Cocco, Coordinatore delle attività connesse ai progetti di Cooperazione Regione Molise
Alessandro Delli Noci, Assessore a sviluppo economico, politiche internazionali e commercio estero Regione Puglia
Alessandra Zedda, Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale Regione Sardegna
Mario Tonina, Assessore urbanistica, ambiente e Cooperazione internazionale Provincia Trento
Serena Spinelli, Politiche sociali, edilizia residenziale e cooperazione internazionale Regione Toscana
Lucia Fortini, Assessore scuola, politiche sociali e politiche giovanili Regione Campania
Gennaro Gervasio, Docente esperto di Medio Oriente Università di Roma Tre
Daniela Pioppi, Docente esperta di Medio Oriente Università l’Orientale di Napoli
Giuseppe Acconcia, Docente presso Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali Università di Padova
Arturo Marzano, Docente presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere Università di Pisa
Marco Ramazzotti, Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente antico nella Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza Università di Roma