STOP THE WAR: Facciamo la Pace!

29 Marzo 2022, 16:20

Come Un Ponte Per aderiamo alla Azione nonviolenta per la pace in Ucraina, prevista il 1° aprile 2022: entreremo in territorio ucraino insieme a tante organizzazioni della società civile, una grande carovana di pace e umanità per dire STOP alla guerra.

Foto di Juliette Mas.

Il fiume di persone in fuga dai bombardamenti, costrette a lasciare le proprie case e i propri affetti, rimbalza dall’Ucraina fino a noi. Quel fiume umano, noi di Un Ponte Per, lo abbiamo conosciuto, testimoniato e vissuto in Iraq, Siria o in Serbia. Siamo davanti a quella guerra mondiale a pezzi che da 30 anni scandisce la vita del pianeta, divorando popoli ed arricchendo i mercanti di armi. La guerra è al contempo un colossale affare di morte e una follia, una negazione dell’umanità.

Continuiamo a chiedere l’immediato cessate il fuoco, la fine dell’invasione russa, il ritorno al negoziato sotto l’egida delle Nazioni Unite, come prevede il suo – troppo disatteso – Statuto, in modo da consentire alle organizzazioni umanitarie di prestare soccorso alla popolazione stremata da oltre un mese di conflitto.

Non c’è più tempo! Da sempre siamo accanto agli ultimi e alle ultime, al fianco delle vittime civili dei conflitti armati con azioni umanitarie e iniziative di solidarietà internazionale. Arrivano momenti in cui però “la pace attende i suoi artefici” e noi vogliamo fare la nostra parte.

Non vogliamo restare spettatori e spettatrici. Sentiamo l’obbligo di muoverci in prima persona.

Abbiamo deciso di esserci anche noi, da nonviolenti e costruttori di ponti, insieme alla carovana della società civile e ad altre realtà impegnate nella costruzione della pace. Ci recheremo in territorio ucraino per testimoniare con la nostra presenza sul campo il nostro fermo ripudio verso la guerra e per permettere a persone con fragilità, madri sole e soprattutto bambini/e, di lasciare il loro Paese e raggiungere l’Italia.

Con noi porteremo in dono un carico di farmaci e cibo a lunga conservazione, frutto della solidarietà dal basso che tante persone hanno tenuto a dimostrare. Tacciano le armi, si torni a dar spazio alla ragione, all’umanità.

Foto di Costanza Cucci

Come Un Ponte Per abbiamo sempre scelto da che parte stare. In più di 30 anni abbiamo portato tante volte le nostre delegazioni sotto le bombe, come a Belgrado nel 1999, Iraq nel 2003, Libano nel 2006, Nord Est della Siria nel 2019 ecc. Ci ha spinto la necessità di voler rendere visibile quello che la guerra fa, la violenza, la distruzione, il dolore umano che porta con sé.

Volevamo dare un volto, un nome e una voce alle vittime dei conflitti dimenticati, trasformando di nuovo in persone quei corpi considerati soltanto numeri.

Ci mettiamo in cammino anche in questa occasione, con la speranza di incontrare attivisti/e nonviolenti del mondo pacifista e della solidarietà ucraino, così da continuare la tradizione di sostegno ed empatia verso le società civili locali che sempre ha contraddistinto il nostro agire. Contestualmente continueremo ad appoggiare chi si oppone alla guerra in Russia, chi rischia la galera per dire “fermiamo la guerra”.

Al rullo dei tamburi della propaganda bellicista e al rumore delle bombe interponiamo il nostro restare umani.

Basta Guerre. Ponti, Non Muri.