Kurdistan iracheno: Ritratto di un’animatrice al servizio dell’educazione popolare

6 Aprile 2022, 11:38

Sara Sediq vive e lavora a Sulaymaniyah, una regione situata nella parte orientale del Kurdistan iracheno. È coordinatrice di progetto per l’associazione italiana di solidarietà internazionale “Un Ponte Per” (UPP). L’associazione opera sul campo a favore della popolazione irachena colpita da ripetute crisi. Oltre al suo lavoro di coordinatrice, Sara utilizza il suo tempo libero su base volontaria come animatrice per un progetto di educazione non formale di UPP. In questo contesto, ha partecipato alla formazione offerta dalla Federazione Léo Lagrange e dal suo partner locale curdo, Public Aid Organization.

 

Il percorso di Sara

Dopo aver studiato statistica e informatica ed aver svolto varie esperienze professionali nei settori del marketing e del management, Sara ha mosso i primi passi nel 2018 all’interno della Civil Development Organization (CDO), un’organizzazione non governativa che implementa vari interventi umanitari nella regione del Kurdistan iracheno. È alla CDO che Sara ha scoperto i metodi dell’educazione non formale e che ci ha preso gusto.

Il progetto professionale di Sara era quello di lavorare in un’organizzazione internazionale. È stato quindi una volta terminato il suo contratto con la CDO che si è rivolta ad Un Ponte Per, organizzazione umanitaria per la quale ha ottenuto una posizione come coordinatrice di progetto part-time da marzo 2021. UPP sta avviando numerosi progetti a livello internazionale ed in diverse città nel Kurdistan iracheno. In particolare, UPP svolge azioni umanitarie di emergenza nonché azioni di prevenzione, assistenza e protezione nei settori della sanità, dell’istruzione, del peacebuilding e della coesione sociale. Inoltre, UPP gestisce centri giovanili ed opera interventi di sensibilizzazione nei confronti dei giovani che li frequentano riguardo la conoscenza e l’accesso ai loro diritti. 

Il compito principale di Sara all’interno dell’organizzazione è quello di coordinare vari progetti, soprattutto nel campo della cultura. Ma ciò che le piace di più è il settore dell’educazione. Utilizza quindi il suo tempo libero per dedicarsi ai progetti di educazione non formale di UPP e lavora con bambini e adolescenti come animatrice.

Come la CDO, UPP ha lavorato per molti anni a fianco della Public Aid Organization (PAO) e della Léo Lagrange Federation. È in questo contesto che Sara ha partecipato alla formazione da animatore/animatrice.

 

Formazione in educazione non formale: una ricca esperienza di apprendimento

La Fondazione Danielle Mitterrand e la Federazione Léo Lagrange stanno implementando un programma per sviluppare attività di animazione extra-scolastica in diversi campi profughi nel Kurdistan iracheno (2016-2019) e per sostenere la strutturazione di attività di educazione non formale attraverso la formazione di animatori/animatrici, formatori/formatrici e coordinatori/coordinatrici (2016-2022).


Sara ha preso parte, come animatrice, ad uno dei corsi di formazione della PAO ad Erbil. Ha partecipato a tre sessioni, nel febbraio e nell’ottobre 2020, e ad una sessione finale nel gennaio 2021. È stata un’opportunità per comprendere meglio le sfide dell’educazione non formale, per scoprirne i metodi e sperimentarli. La formazione ha riunito una quindicina di animatroi che lavorano con bambini e adolescenti all’interno delle rispettive organizzazioni. Sara ha molto apprezzato questa esperienza, ricca di “scoperte e apprendimenti“, e grazie alla quale hacapito che l’educazione non formale era uno stile di vita“. Ha quindi deciso di continuare a sperimentarlo e applicarlo nella sua attività professionale e di volontariato.

 

Un quotidiano scandito dall’educazione popolare

Sara ogni settimana si impegna come animatrice volontaria nelle scuole, dove organizza varie attività educative ed extrascolastiche. Questo le permette di avvicinarsi a molti bambini e adolescenti, dai sei ai diciassette anni, che sono sempre molto entusiasti degli interventi.  Lavora a fianco di altri/e animatori/animatrici e volontari/volontarie di UPP, non tutti formati nell’educazione non formale: per lei è un’occasione di condividere le sue conoscenze. Questa attività è un vero piacere per Sara, che vorrebbe “poterlo fare ogni giorno“.

Lavorare con i bambini influisce anche sulla sua vita quotidiana. Per lei, l’educazione non formale non è solo uno strumento per l’apprendimento, ma anche uno stile di vita e un “modo per risolvere i problemi e comunicare meglio“. Sara è ora appassionata di questioni educative e ama condividere le sue conoscenze con i suoi cari.

Da bambina, Sara aveva difficoltà a scuola e non amava il sistema scolastico formale, che non le corrispondeva. Oggi le piace essere in grado di portare il gioco ed il divertimento nell’educazione e nella vita quotidiana dei bambini. Un impegno che ispira e ci ricorda che l’educazione non formale porta i suoi frutti in qualsiasi parte del mondo!

Qui l’articolo originale, tradotto dal francese.