UCRAINA – UN PONTE PER : “VISITA A KIEV DI MACRON, SCHOLZ E DRAGHI SERVA ALLA PACE E NON A ESPANDERE LA GUERRA”

16 Giugno 2022, 15:22

Comunicato Stampa

UCRAINA – UN PONTE PER : “VISITA A KIEV DI MACRON, SCHOLZ E DRAGHI SERVA ALLA PACE E NON A ESPANDERE LA GUERRA”

Roma, 16/06/2022 – “Ci auguriamo che la visita odierna di Macron, Scholz e Draghi serva ad avviare finalmente il negoziato di pace e non invece ad alimentare ancora di più la guerra. Dopo quasi quattro mesi di bombardamenti, stragi, distruzioni di città ed infrastrutture civili lasciare la diplomazia senza voce ed iniziativa sarebbe da irresponsabili.” Lo affermano in una dichiarazione Angelica Romano e Alfio Nicotra co-presidenti nazionali della Ong Un Ponte Per.

“Quello che avevamo detto fin dall’inizio – proseguono Romano e Nicotra – ovvero che non esiste una soluzione militare del conflitto in Ucraina, si sta ogni giorno dimostrando vero.  Non esiste per la Russia di Putin che non è in grado di occupare un Paese di oltre 600mila kmq e di 40 milioni di abitanti. Non esiste per Zelenskj in quanto le truppe ucraine non sono in grado manu militari di cacciare l’occupante dal Donbass e dalla Crimea. Occorre per questo una soluzione politica e per farlo è necessario che le armi tacciano e che nel negoziato che si deve aprire si parli finalmente di un nuovo concetto di sicurezza comune”.

“Da più parti, lo ha fatto autorevolmente anche il Presidente Mattarella – proseguono i due co-presidenti di Un Ponte Per – si chiede una conferenza su modello Helsinki del 1975, ma perché questa si realizzi è necessario mettere in campo una proposta di disarmo collegiale e di sicurezza reciproca. Non si può aprire una conferenza di pace seria pianificando nuove cortine di ferro, nuovi muri armati, rilanciando una insensata corsa al riarmo dopo che dal 2001 ad oggi la spesa militare globale è stata praticamente raddoppiata”.

Tornare al diritto internazionale e comporre con il negoziato le controversie tra Nazioni  precisano Nicotra e Romano – significa chiudere la pagina tragica di oltre 30 anni di guerra mondiale a pezzi. Il ripudio della guerra cessi di essere una bella parola scritta nella nostra Costituzione o sulla Carta dell’Onu e diventi sul serio il modo di agire della comunità internazionale”.

“Come Un Ponte Per siamo impegnati a sostenere le innumerevoli iniziative della società civile contro la guerra, l’invasore e l’escalation che deriva dall’invio continuo di armamenti. Sosteniamo i pacifisti russi ed ucraini e chiediamo all’Italia e alla Ue di varare normative a tutela degli obiettori di coscienza, renitenti alla leva e disertori di entrambi i Paesi. Continuiamo a sostenere, anche con la partecipazione alle carovane della pace, la popolazione che sta sotto le bombe o è costretta a lasciare le proprie case. Adesso tocca però alla politica dimostrare che esiste avviando quel percorso diplomatico di cui fino ad oggi non abbiamo visto traccia” – concludono Romano e Nicotra.