Officine di pace

"Non importa quale è il tuo sogno. L'importante è averne uno".

 

L’Iraq oggi è il paese del Medio Oriente con il maggior numero di comunità e di minoranze: cristiani, ezidi, kakai, shabak, turcomanni.

Qui abbiamo creato spazi in cui pace e convivenza sono possibili. Dove le giovani e i giovani appartenenti alle diverse comunità possono condividere esperienze e sognare insieme un altro Iraq, libero dalla violenza. Per questo li abbiamo chiamati Officine di pace.

Unisciti al nostro sogno: adotta adesso un'Officina di pace.

 

 
 

 

 

 

Nelle nostre Officine di Pace sono benvenute persone sunnite, ezide, sciite, cristiane e di ogni comunità. Lavorano e fanno attività insieme, fianco a fianco, nonostante tutto.

Nell’estate del 2014 i miliziani di Daesh (ISIS) occupavano per tre anni Mosul e tutta la Piana di Ninive, in Iraq. Un tempo luogo di pacifica convivenza tra le tante comunità che la abitano, Ninive avrebbe assistito da quel momento al frantumarsi di relazioni costruite negli anni.

Oggi, di quei conflitti restano le tensioni tra le comunità, che vanno ricucite con pazienza e costanza perché non tornino ad esplodere.

Per questo in Iraq Un Ponte Per ha creato le Officina di Pace.

Qui, quelle diffidenze nate tra comunità dopo tre lunghi anni di occupazione, vengono rimosse un passo alla volta dall’impegno di giovani donne e uomini impegnate/i per costruire un futuro di pace.

Qui ragazzi e ragazze possono conoscersi, condividere esperienze, avere occasioni di formazione e, soprattutto, immaginare nuove forme di convivenza per costruire insieme un altro Iraq. Dove la persecuzione delle minoranze e la violenza non trovi più spazio.

La prima Officina di Pace è nata nel 2013. Nel 2019 è nata quella a Mosul, grazie ai fondi della campagna di Natale del 2018. L’ultima Officina è stata inaugurata in tempo di pandemia, a gennaio del 2021, a Tobzawa. Sono oltre 10 le Officine di Pace che Un Ponte Per ha inaugurato in Iraq. Più di 5.000 le ragazze e i ragazzi tra i 16 e i 30 anni, che ogni giorno le frequentano.

Non vogliamo lasciarli da soli/e: ci chiedono luoghi, spazi di aggregazione e nuovi orizzonti.

Scriviamo insieme un futuro di pace.

 

 

Come impiegheremo il tuo contributo:

 

Centro giovanile. Aiuterà a sostenere i costi di ristrutturazione dei locali individuati e le spese quotidiane di gestione.

Formazione. Permetterà di organizzare corsi di formazione su diritti dele donne, violenza di genere, tolleranza religiosa e mediazione dei conflitti.

Attività. Contribuirà a sostenere le iniziative pubbliche e le attività interne al Centro giovanile che organizzeranno i ragazzi e le ragazze.

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