Descrizione prodotto
Ripartire dalla storia per comprendere l’attualità. E’ questo l’obiettivo per cui vi riproponiamo questo libro, pubblicato nel 2001 e scritto da Anna Marconi, attivista e storica volontaria di Un ponte per…, ideatrice nel 1994 della Campagna di solidarietà con il popolo kurdo “Un Ponte per… Diyarbakir”.
Un libro che mette in luce aspetti poco noti e non adeguatamente approfonditi della storia del Kurdistan. Un testo che parte dalla descrizione dei più importanti siti archeologici, delle arcaiche religioni native delle grandi confederazioni tribali e delle origini delle antiche aristocrazie kurde, delle imponenti migrazioni del passato, delle radici culturali di questo popolo, sulle quali si basa la straordinaria forza della sua identità, che sopravvive fino ai nostri giorni nonostante drammatici secoli di negazione e di tentato genocidio, del tentativo operato dagli storici kurdi della diaspora di ricostruire la loro storia e il loro patrimonio culturale, del quale i popoli conquistatori si sono sistematicamente appropriati.
Anna Marconi, l’autrice.
Dalla fine degli anni ’70, parallelamente alla sua attività di insegnante, Anna Marconi si impegna come volontaria in diverse associazioni, in progetti di solidarietà e cooperazione per il Sudafrica, il Cile, il Mozambico, gli immigrati extracomunitari. Dal 1993 collabora con “Un ponte per …” dove si occupa di gemellaggi tra scuole italiane e irachene fino all’estate del 1994, quando, dopo un primo viaggio in Kurdistan, apre all’interno dell’associazione la Campagna di solidarietà con il popolo kurdo “Un Ponte per… Diyarbakir”, grazie alla quale svolge una intensa attività politica e organizza, tra l’altro, numerose delegazioni in Kurdistan; eventi per promuovere e far conoscere la cultura di questo popolo (tra cui l’iniziativa “Palermo per i kurdi” con il patrocinio della Provincia e del Comune di Palermo, che in questa occasione conferisce la cittadinanza onoraria alla deputata kurda Leyla Zana e al sociologo turco Ismail Besikci). Dal 2000 partecipa alla campagna internazionale contro la costruzione della diga di Ilisu e lavora alla realizzazione della “Casa delle donne e dei bambini” a Dogubayazit, il primo progetto di cooperazione internazionale mai realizzato nel Kurdistan turco, un piccolo contributo per la pace in quest’area dilaniata da decenni di guerra, una scommessa nella prospettiva della pacificazione e della riconciliazione tra il popolo turco e l’etnia kurda.
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