Civil Society Solidarity with Iraq: dalle proteste alle elezioni.

CONTESTO
L’Iraq post Daesh è un paese che sta lentamente cercando di tornare alla normalità. Sono ancora moltissime le persone che stanno cercando di rientrare nelle proprie case. La società tutta è attraversata da conflitti, traumi e divisioni settarie. A pagare il prezzo più alto di tutto questo sono donne e minori. Le deboli istituzioni statali sono messe quotidianamente in discussione dalle tante milizie, affiliate alle potenze regionali, che controllano infrastrutture, check point, nonché vere e proprie porzioni di territorio. Il mosaico iracheno, da elemento di ricchezza millenaria, si è tristemente trasformato in lotta per la supremazia. Da anni la gioventù irachena scende nelle piazze, chiedendo la fine del settarismo, della corruzione, del predominio delle armi. E la società civile organizzata è costantemente impegnata in un lungo e complesso lavoro di ricostruzione dei legami sociali e di peacebuilding.

IL PROGETTO
Un altro importante sostegno alla società civile irachena, implementato grazie al finanziamento di CCFD-Terre Solidaire, arriva dal progetto Civil Society Solidarity with Iraq: dalle proteste alle elezioni. Un progetto che si prefigge di assicurare un supporto sistematico ai partner della società civile irachena, con particolare riguardo all’Iraqi Social Forum e al Kurdistan Social Forum. Un’iniziativa che vuole promuovere il supporto dei Difensori e delle Difensore dei diritti umani in Iraq, in seguito alla escalation di violenze nei loro confronti, promuovendo la pace e il dialogo come alternativa alla violenza. Tra gli obiettivi il sostegno alla campagna End Cross Border Bombings in Iraqi Kurdistan (ECBB), che si batte contro i bombardamenti turchi su civili inermi nel Kurdistan Iracheno. Un ulteriore importante lavoro è stato svolto dall’Iraqi Civil Society Solidarity Initiative (ICSSI) per garantire equità e trasparenza durante le elezioni irachene dell’ottobre 2021. A tal proposito ICSSI ha raccolto e diffuso a media e istituzioni inter-nazionali (compresa la delegazione di monitoraggio dell’UE) un rapporto che raccoglie il punto di vista e le raccomandazioni della società civile sul processo elettorale.

UPP IN IRAQ

Un Ponte Per comincia la sua storia in Iraq nel lontano 1991, a fianco e a sostegno della popolazione civile vittima della Guerra del Golfo. In seguito all’emergenza post-bellica organizza la campagna ​​per curare in Italia bambini e bambine iracheni/e affetti/e da gravi patologie, avvia gemellaggi scolastici tra le scuole italiane e irachene, lancia campagne di denuncia e violazione dell’embargo sulla popolazione irachena. Dopo la guerra del 2003, in seguito all’incendio e al saccheggio della Biblioteca Nazionale e dell’Archivio Storico di Baghdad, Un Ponte Per parte con il programma “La Casa dei Libri” per ristrutturarne i locali, restaurare i manoscritti e formare il personale bibliotecario. Un impegno che prosegue fino ad oggi con la difesa del patrimonio culturale delle minoranze e la conservazione dei siti archeologici, culturali e ambientali iracheni (come ad esempio la campagna di difesa delle acque “Save the Tigris”). Dal 2004 inoltre UPP sostiene attivisti/e iracheni/e, dalla cui sinergia nasce nel 2009 l’Iraqi Civil Society Solidarity Initiative. Allo scoppio della guerra in Siria, UPP si impegna in Iraq nel lavoro di accoglienza e supporto psicosociale delle tante persone che cercano rifugio nel paese. E’ in prima linea nell’emergenza umanitaria causata dalla conquista da parte di Daesh (Stato Islamico) di ampie porzioni dell’Iraq e nella guerra civile che ne consegue. Dopo la cacciata di Daesh dall’Iraq, Un Ponte Per inaugura nella Piana di Ninive le sue “Officine di Pace”, centri in cui i/le giovani irachene/i possano effettuare attività sportive, seguire formazioni, socializzare con persone appartenenti a gruppi etnico/religiosi differenti. Porta avanti costantemente un lavoro di protezione e accesso alla salute riproduttiva di donne e ragazze. Il suo lavoro di peacebuilding e sostegno alle vittime di guerra prosegue ancora oggi.

IN BREVE


Nome progetto: Civil Society Solidarity with Iraq: dalle proteste alle elezioni

Tipologia intervento: Sostegno alla società civile

Destinatari: attivisti/e iracheni/e

Durata: gennaio 2021 - dicembre 2022

Area d'intervento: Iraq

Partner locale: ICSSI

Finanziato da: CCFD-Terre Solidaire