Regakan

CONTESTO
L’Iraq post Daesh è un paese che sta lentamente cercando di tornare alla normalità. Sono ancora moltissime le persone che stanno cercando di rientrare nelle proprie case. La società tutta è attraversata da conflitti, traumi e divisioni settarie. A pagare il prezzo più alto di tutto questo sono donne e minori. e deboli istituzioni statali sono messe quotidianamente in discussione dalle tante milizie, affiliate alle potenze regionali, che controllano infrastrutture, check point, nonché vere e proprie porzioni di territorio. Il mosaico iracheno, da elemento di ricchezza millenaria, si è tristemente trasformato in lotta per la supremazia. Da anni la gioventù irachena scende nelle piazze, chiedendo la fine del settarismo, della corruzione, del predominio delle armi. E la società civile organizzata è costantemente impegnata in un lungo e complesso lavoro di ricostruzione dei legami sociali e di peacebuilding.


IL PROGETTO

A partire da gennaio 2021, e fino a settembre 2022, Un Ponte Per attraverso il progetto “Regakan”, finanziato dalla CEI – Conferenza Episcopale Italiana, dà vita ad un nuovo intervento in nord Iraq, volto a favorire lo sviluppo economico e l’inserimento lavorativo di giovani iracheni/e nel settore del turismo ecosostenibile.
Il progetto, implementato in partnership con il Monastero di Deir Maryam al-Adhra e l’ex Tobacco Factory - oggi riqualificata in una “Culture Factory” - si prefigge di allestire una rete di ospitalità diffusa nel governatorato di Suleymania, promuovendo l’accesso, la riabilitazione e la messa in sicurezza di siti di particolare interesse culturale e ambientale, nonché la creazione di percorsi e visite guidate. L’intervento vuole favorire lo sviluppo occupazionale per la popolazione locale tramite formazioni specifiche e tirocini in settori emergenti (ecoturismo, settore umanitario, lingue, nuove tecnologie).
Le formazioni previste sono destinate a giovani diplomati/e nel settore turistico, al termine delle quali verrà sovvenzionato l’avviamento di 8 piccole start-up locali, specializzate in ricettività, ristorazione e artigianato, al fine di creare una rete di ospitalità accogliente e diffusa. In collaborazione con le autorità locali, saranno coinvolti/e più di 150 giovani del luogo.
 


UPP IN IRAQ
Un Ponte Per comincia la sua storia in Iraq nel lontano 1991, a fianco e a sostegno della popolazione civile vittima della Guerra del Golfo. In seguito all’emergenza post-bellica organizza la campagna ​​per curare in Italia bambini e bambine iracheni/e affetti/e da gravi patologie, avvia gemellaggi scolastici tra le scuole italiane e irachene, lancia campagne di denuncia e violazione dell’embargo sulla popolazione irachena. Dopo la guerra del 2003, in seguito all’incendio e al saccheggio della Biblioteca Nazionale e dell’Archivio Storico di Baghdad, Un Ponte Per parte con il programma “La Casa dei Libri” per ristrutturarne i locali, restaurare i manoscritti e formare il personale bibliotecario. Un impegno che prosegue fino ad oggi con la difesa del patrimonio culturale delle minoranze e la conservazione dei siti archeologici, culturali e ambientali iracheni (come ad esempio la campagna di difesa delle acque “Save the Tigris”). Dal 2004 inoltre UPP sostiene attivisti/e iracheni/e, dalla cui sinergia nasce nel 2009 l’Iraqi Civil Society Solidarity Initiative. Allo scoppio della guerra in Siria, UPP si impegna in Iraq nel lavoro di accoglienza e supporto psicosociale delle tante persone che cercano rifugio nel paese. E’ in prima linea nell’emergenza umanitaria causata dalla conquista da parte di Daesh (Stato Islamico) di ampie porzioni dell’Iraq e nella guerra civile che ne consegue. Dopo la cacciata di Daesh dall’Iraq, Un Ponte Per inaugura nella Piana di Ninive le sue “Officine di Pace”, centri in cui i/le giovani irachene/i possano effettuare attività sportive, seguire formazioni, socializzare con persone appartenenti a gruppi etnico/religiosi differenti. Porta avanti costantemente un lavoro di protezione e accesso alla salute riproduttiva di donne e ragazze. Il suo lavoro di peacebuilding e sostegno alle vittime di guerra prosegue ancora oggi.

IN BREVE


Nome progetto: Regakan - Paths of Memory and Emancipation in Northern Iraq-Kurdistan

Tipologia intervento: Capacity building, turismo ecosostenibile, inserimento lavorativo giovanile

Destinatari: giovani iracheni/e

Durata: Gennaio 2021 – Settembre 2022

Area d'intervento: Governatorati di Erbil e Suleymania, Kurdistan iracheno

Partner locale: Monastero di Deir Maryam al-Adhra, ex Tobacco Factory 

Finanziato da: CEI – Conferenza Episcopale Italiana