Perché anche per i bambini e le bambine siriane che vivono nei campi profughi in Libano l’istruzione è un diritto.
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Sebbene nel 2017 circa il 70% dei bambini e delle bambine in età scolare risultasse regolarmente iscritto a scuola, ad oggi solo il 12% degli adolescenti e delle adolescenti siriani/e riesce a portare a termine il proprio percorso scolastico.
Aiutaci a garantire a 140 bambini/e che vivono nei campi profughi di Beirut ripetizioni scolastiche per 9 mesi. Facciamolo insieme.
Con 6,10 euro puoi garantire ripetizioni per 1 mese. Con 54,90 euro per l’intero anno scolastico.
Aya e Waala vivono nei campi profughi di Beirut. Aya è una bimba palestinese di 10 anni. Waala ha 12 anni ed è scappata dalla Siria con la famiglia.
L’inizio della guerra in Siria, nel marzo del 2011, ha creato una vera e propria emergenza umanitaria, specialmente in paesi come il Libano che con 4.4 milioni di abitanti, ospita al proprio interno più di 1.5 milioni di siriani.
I minori e i/le giovani rifugiati/e hanno accesso limitato al sistema scolastico pubblico libanese e il costo dell'istruzione privata è tra i più alti della regione.
I bambini e le bambine che abbandonano la scuola sono esposti/e ad un più elevato livello di vulnerabilità che significa principalmente due cose: lavoro minorile e matrimoni precoci.
Dona per le “remedial classes”, ci aiuterai a combattere l’abbandono scolastico e a garantire un futuro diverso, che parta dall’istruzione.
Abdulbasset, Maya e Hiba sono 3 gemelli, fuggiti con i genitori Esma e Ismael dalla Siria all’inizio della guerra quando avevano 6 anni. “La nostra priorità è sostenere l’educazione dei nostri figli e offrire loro un futuro migliore”, dice Esma.
Un Ponte Per… opera in Libano dal 1997 per assicurare i diritti di base alle bambine e ai bambini che crescono nei campi profughi, in un contesto caratterizzato da fortissime limitazioni nell’accesso ai servizi essenziali, tra cui sanità e istruzione. Insieme al nostro partner Assomoud, portiamo avanti il progetto di sostegno a distanza “Family Happiness“, che dal 2013 accoglie anche le bambine e i bambini siriani fuggiti dalla guerra.
I due campi profughi di Beirut dove vivono i/le 140 bambini/e:
- Burj el Barajneh, nato per ospitare 10.000 rifugiati, oggi ne conta 31.000. I residenti lottano con i continui tagli all’elettricità, disponibile solo per poche ore al giorno, e con infrastrutture idriche spesso informali.
- A Shatila la popolazione è raddoppiata dall’inizio del conflitto in Siria. Le condizioni igienico-sanitarie qui sono estremamente precarie e le case umide e sovraffollate.