Accesso ai diritti

Educazione
Per garantire un futuro migliore alle comunità irachena e siriana colpite dall’occupazione di Daesh e dalla guerra in questi anni,  dal 2018 abbiamo investito molte energie nel settore formativo con un programma di educazione formale e non-formale per bambine e bambini iracheni, sia nella Piana di Ninive che nei campi per rifugiati siriani. Per migliorare l’accesso all’educazione primaria e secondaria nelle aree liberate dalla presenza di Daesh in Iraq abbiamo avviato un programma di riabilitazione delle scuole. Per rafforzare la coesione sociale e l’educazione alla tolleranza a partire dalla scuola, è stato avviato un programma di Educazione alla Pace per la formazione di educatori/trici e insegnanti iracheni/e.

In Libano sono attivi i nostri Sostegni a distanza, dedicati a bambini e bambine palestinesi e siro-palestinesi, per garantire il diritto all’istruzione e la continuità nel percorso scolastico.  

Parità di genere
In tutti i territori in cui operiamo, particolare attenzione è posta sul rispetto dei diritti di genere. Soprattutto in luoghi di conflitto come l’Iraq e la Siria sosteniamo l’attivismo delle donne per la parità di genere, l’eliminazione delle discriminazioni, il contrasto alla violenza. In Iraq abbiamo aperto Centri e Spazi protetti per le attiviste e le vittime di abusi. In Siria portiamo avanti un ampio intervento di contrasto alla violenza di genere, protezione delle donne e della loro salute riproduttiva, e sosteniamo il lavoro delle Case delle Donne (Mala Jin) nel nord-est del paese. In Giordania lavoriamo in particolare sull’inclusione delle donne con disabilità, giordane e rifugiate siriane, e collaboriamo con “She Fighters”, il primo Centro per l’auto-difesa femminile in Medio Oriente.

Salute
In tutti i contesti in cui operiamo, lavoriamo per garantire l’accesso alle cure a donne e uomini, bambine e bambini, grazie a team specializzati di medici, infermieri/e, operatori e operatrici sociali. Costanti sono anche i programmi di formazione rivolti ad operatrici e operatori locali, in un’ottica di rafforzamento delle capacità di auto-gestione. Sin dall’inizio delle più recenti emergenze umanitarie in Siria e in Iraq, abbiamo strutturato interventi pluriennali di sostegno psicosociale rivolto a persone rifugiate e sfollate in tutti i campi profughi in cui operiamo, con particolare attenzione alla salute mentale di bambine e bambini.

Formazione e lavoro (Livelihood)
In Iraq sosteniamo la formazione professionale e l’avviamento al lavoro per giovani iracheni/e, siriani/ e curdi/e provenienti dalle fasce più vulnerabili. Nel 2017 abbiamo creato un Centro di formazione professionale a Sulaymaniyah (Kurdistan iracheno) in cui sono stati organizzati corsi di formazione professionale e corsi di lingua araba e inglese, seguiti da tirocini retribuiti presso aziende locali. La formazione professionale è stata condotta anche negli ambiti della musica e delle radio-comunicazioni per decine di giovani siriani/e e iracheni/e, grazie a formatori e formatrici italiani/e e locali.
In Giordania lavoriamo insieme alle donne rifugiate siriane e giordane per contribuire alla creazione di opportunità lavorative e delle forme di reddito e di associazione sostenibili nel medio e lungo termine.

Inclusione
In Giordania da anni lavoriamo all’inclusione delle persone con disabilità fisiche, mentali e mutilate di guerra, sia provenienti dalla comunità rifugiata siriana che da quella ospitante giordana. Oltre alla produzione di ausili per la mobilità, specifici corsi di formazione, rimozione di barriere architettoniche da edifici pubblici e scolastici, incoraggiamo l’inserimento delle persone con disabilità nel mondo del lavoro, attraverso la formazione e l’apertura di spazi condivisi, come una caffetteria che abbiamo aperto ad Amman interamente gestita da persone con disabilità.