Speciale Libano: due anni dopo l’esplosione del porto di Beirut

4 August 2022, 10:09

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Il 4 agosto 2020 il pianeta intero osservava in mondovisione le incredibili immagini del porto di Beirut.

Un’esplosione terribile che tutti/e ricordiamo, in cui persero la vita 244 persone (l’ultima poche settimane fa), oltre 7000 rimasero ferite e più di 300.000 furono sfollate dalle case ridotte a brandelli. Un intero quadrante della capitale libanese venne spazzato via, in pochi attimi. Ancora oggi non sono stati individuati responsabili né si è arrivati a conclusioni rilevanti.

A due anni di distanza, con il Libano che sembra sprofondato in una crisi irreversibile, quell’esplosione rimane l’emblema di un paese abbandonato a se stesso e sempre più alla deriva. Oggi i silos del porto vengono lasciati bruciare settimane, per poi crollare a pochi giorni dall’anniversario dell’esplosione. Oggi scoppiano continuamente risse nelle strade per un pezzo di pane.

Purtroppo però con la stessa velocità con cui finiva in TV a reti unificate, il Libano è scomparso dai radar dei media mainstream.

In occasione di questo secondo triste anniversario vi proponiamo uno speciale di approfondimento sul piccolo stato levantino: tre articoli per capire di più cosa sta succedendo in quel territorio.

La voce inascoltata di chi quel giorno perse una persona cara e ancora aspetta verità e giustizia; la gioventù in piazza che nel 2019 spaventava i potenti e oggi sembra aver perso la voglia di sognare; gli enormi nodi irrisolti di un paese che non ha più pane, acqua potabile, elettricità.

Scopri tutto questo e molto altro nel nostro speciale Libano. 

 

Ainfijar Beirut: il Libano a 2 anni dall’esplosione

I nodi irrisolti di un paese allo stremo

di David Ruggini, Campo Missione Libano

 

“Libano mio, se potessi me ne andrei”

di Giovanna Gagliardi, Comitato Nazionale di UPP

 

In Libano la rivoluzione non sogna più

di Edoardo Cuccagna, Ufficio Comunicazione