Un 25 aprile a fianco dei popoli a cui abbiamo inferto dolore

24 Aprile 2024, 11:56

Il 25 aprile per noi di Un Ponte Per non è mai stata una ricorrenza, ma il giorno in cui si rinnova l’idea stessa di una società non più basata sulla guerra, sui nazionalismi, le leggi razziali e l’ideologia e la pratica del colonialismo.

La parola scelta dai e dalle Costituenti – il “ripudio” della guerra –  è forse il contributo più alto dato dalla lotta partigiana all’edificazione della nuova Italia e al contempo un programma politico a cui si devono attenere tutti i governi del nostro paese.

All’attuale deriva militarista della classe politica (e giornalistica) italiana ed europea che parla di armi come vaccini, di bond europei per finanziare il sistema bellico industriale, di mettere la spesa militare – e non quella per sanità ed istruzione – fuori dal patto di stabilità, di eserciti europei e atlantici come gendarmi del mondo, occorre contrapporre l’idea di una Europa solidale, dei diritti civili e sociali, una Europa insomma dei costruttori e delle costruttrici di pace.

Per questo con convinzione abbiamo subito aderito alla proposta lanciata da “Il Manifesto” di manifestare tutti e tutte insieme il 25 aprile a Milano. 

Ci saremo, portando il nostro impegno pluridecennale al fianco dei popoli a cui, anche le nostre politiche militariste e coloniali, hanno inferto dolore e distruzione.

Iraq, Siria, Libia, Afghanistan sono il monumento del fallimento delle politiche di guerra e dell’affidare le controversie internazionali alla legge della giungla delle armi.

Saremo in piazza a Milano per dire che non vogliamo diventare l’Hiroshima di domani e porteremo con noi il grido che viene da Gaza. Per fermare il genocidio e riprendere la strada della convivenza tra i popoli.