CONTESTO
L’Iraq post Daesh è un paese che sta lentamente cercando di tornare alla normalità. Sono ancora moltissime le persone che stanno cercando di rientrare nelle proprie case. La società tutta è attraversata da conflitti, traumi e divisioni settarie. Le deboli istituzioni statali sono messe quotidianamente in discussione dalle tante milizie, affiliate alle potenze regionali, che controllano infrastrutture, check point, nonché vere e proprie porzioni di territorio. Il mosaico iracheno, da elemento di ricchezza millenaria, si è tristemente trasformato in lotta per la supremazia. Da anni la gioventù irachena scende nelle piazze, chiedendo la fine del settarismo, della corruzione, del predominio delle armi. E la società civile organizzata è costantemente impegnata in un lungo e complesso lavoro di ricostruzione dei legami sociali e di peacebuilding.
IL PROGETTO
A partire dal 1° febbraio 2022 e fino alla fine dell’anno (30 dicembre), Un Ponte Per attraverso il progetto “HIWAR (Dialogo) per un nuovo contratto sociale” dà vita ad un nuovo intervento di capacity building sul dialogo dedicato alle organizzazioni della società civile locale. In 9 governatorati iracheni - Duhok, Erbil, Sulaymaniyah, Ninive, Anbar, Salah Al-Din, Thi-Qar, Missan e Basra - verranno organizzati incontri, corsi e formazioni sulle metodologie idonee alla progettazione e all’attuazione di progetti. L’obiettivo è che a fine anno 35 organizzazioni della locale società civile abbiano a disposizione i mezzi, le competenze e le buone pratiche necessarie per costruire, gestire e rendicontare azioni di progetto in autonomia, ma sviluppino anche capacità di costruire reti e dialogo tra loro. In particolare le formazioni saranno orientate sugli obiettivi che le organizzazioni si vorranno porre in campo sociale, economico e ambientale. Materie di formazione saranno anche l’advocacy, la costruzione di reti e la gestione finanziaria per garantire la sostenibilità, l’autonomia e la governance da parte delle organizzazioni locali per i progetti che vorranno implementare. Tra gli obiettivi finali dell’intervento infatti anche la creazione di una rete di microblogging che diventi spazio di lavoro e scambio condiviso tra le varie organizzazioni sui temi del dialogo e sullo scambio di buone pratiche, così da rendere l’intervento duraturo nel lungo periodo. Il sostegno alle organizzazioni locali, agli attivisti e alle attiviste irachene - affinché siano loro stesse protagoniste del cambiamento - è figlio di un approccio decoloniale alla cooperazione internazionale che Un Ponte Per abbraccia sin dalla sua nascita. Un approccio che pone al centro delle azioni solidali la complementarità e la sussidiarietà rispetto alle organizzazioni locali. Un metodo, questo, che anima tutte le azioni progettuali di Un Ponte Per. Grazie a HIWAR saranno raggiunti circa 360 membri di organizzazioni locali, coinvolgendo in iniziative di dialogo circa 700 persone (di cui almeno il 30% donne e il 20% giovani), nonché 140 rappresentanti delle autorità locali. Sarà previsto anche un programma di micro sovvenzioni alla fine delle formazioni. L’intervento è finanziato da UNDP e dall'Unione Europea.
UPP IN IRAQ
Un Ponte Per comincia la sua storia in Iraq nel lontano 1991, a fianco e a sostegno della popolazione civile vittima della Guerra del Golfo. In seguito all’emergenza post-bellica organizza la campagna per curare in Italia bambini e bambine iracheni/e affetti/e da gravi patologie, avvia gemellaggi scolastici tra le scuole italiane e irachene, lancia campagne di denuncia e violazione dell’embargo sulla popolazione irachena. Dopo la guerra del 2003, in seguito all’incendio e al saccheggio della Biblioteca Nazionale e dell’Archivio Storico di Baghdad, Un Ponte Per parte con il programma “La Casa dei Libri” per ristrutturarne i locali, restaurare i manoscritti e formare il personale bibliotecario. Un impegno che prosegue fino ad oggi con la difesa del patrimonio culturale delle minoranze e la conservazione dei siti archeologici, culturali e ambientali iracheni (come ad esempio la campagna di difesa delle acque “Save the Tigris”). Dal 2004 inoltre UPP sostiene attivisti/e iracheni/e, dalla cui sinergia nasce nel 2009 l’Iraqi Civil Society Solidarity Initiative. Allo scoppio della guerra in Siria, UPP si impegna in Iraq nel lavoro di accoglienza delle tante persone che cercano rifugio nel paese. E’ in prima linea nell’emergenza umanitaria causata dalla conquista da parte di Daesh (Stato Islamico) di ampie porzioni dell’Iraq e nella guerra civile che ne consegue. Dopo la cacciata di Daesh dall’Iraq, Un Ponte Per inaugura nella Piana di Ninive le sue “Officine di Pace”, spazi sicuri dove giovani irachene/i possano effettuare attività sportive, seguire formazioni, socializzare con persone appartenenti a gruppi etnico/religiosi differenti. Il suo lavoro di peacebuilding e sostegno alle vittime di guerra prosegue ancora oggi.
IN BREVE
Nome progetto: HIWAR (Dialogo) per un nuovo contratto sociale
Tipologia intervento: Capacity Building, Attivismo e società civile
Destinatari: Organizzazioni della società civile irachena
Durata: Febbraio 2022 - Dicembre 2022
Area d'intervento: Governatorati iracheni di Duhok, Erbil, Sulaymaniyah, Ninive, Anbar, Salah Al-Din, Thi-Qar, Missan e Basra
Finanziato da: UNDP e Unione Europea