Mesopotamian Youth

Al via un nuovo programma triennale, sostenuto dall’Unione Europea, per promuovere la coesione sociale e la riconciliazione in Iraq. Diritti umani, tutela del patrimonio artistico e ambientale, inclusione di giovani e donne nei processi politici al centro dell’intervento.

 

Promuovere una governance democratica e la coesione sociale in Iraq migliorando la collaborazione tra gli attori sociali e rafforzando la partecipazione dei giovani all’interno delle organizzazioni della Società Civile nel campo del peacebuilding.

E’ questo l’obiettivo di “Mesopotamian Youth”, un nuovo programma triennale sostenuto dall’Unione Europea, avviato nel marzo 2017 in Iraq.

Tra i temi al centro del lavoro i diritti umani, la tutela del patrimonio ambientale e culturale iracheno, l’inclusione di giovani e donne nei processi politici e la costruzione di Centri aggregativi che favoriscano la coesione sociale.

Donne, giovani, attivisti e attiviste per i diritti umani, organizzazioni della società civile, comunità sfollate irachene, autorità locali: saranno questi i protagonisti di un lavoro articolato, che si concentrerà su 5 assi di lavoro principali, coordinati dagli attivisti dell’Iraqi Social Forum e del neonato Kurdistan Social Forum, che si propongono di lavorare in stretta connessione lungo i prossimi 3 anni.

Attraverso workshop, gruppi di studio, campagne e lavoro di advocacy, l’impegno degli attivisti e dei giovani che coinvolgeranno verterà su 5 punti:

1 – Giustizia sociale e occupazione

La cornice legale dei paesi occidentali e di alcuni paesi arabi verrà studiata per capire come influire sullo sviluppo di politiche del lavoro, per la protezione sociale ed economica, con l’obiettivo di attuare il nuovo Codice del Lavoro iracheno. Parallelamente, i disegni di legge sulla libertà di associazione discussi in Parlamento saranno monitorati, e verranno proposti emendamenti laddove necessario. Saranno poi studiate possibili procedure per garantire protezione ai difensori dei diritti umani.

2 – Protezione degli sfollati interni e delle minoranze

Verranno studiate ed identificate le principali sfide che le organizzazioni locali hanno di fronte per migliorare le condizioni di vita degli sfollati interni iracheni nei governatorati del Kurdistan in cui sono maggiormente presenti. Saranno promosse strategie di advocacy con diversi attori istituzionali per promuovere l’integrazione sociale delle comunità sfollate, trovare risposte adeguate ai traumi che hanno subito a causa del conflitto, e per facilitarne il ritorno nelle aree liberate. Parallelamente il loro patrimonio culturale verrà valorizzato attraverso eventi pubblici e pubblicazioni.

3 – Promozione della tolleranza e della democrazia nei media

Contro l’incitamento all’odio, al settarismo e alla violenza, verranno lanciate specifiche campagne di sensibilizzazione rivolte soprattutto al settore dei media. I social network verranno monitorati, e verranno svolte azioni per costruire una rete di canali televisivi e giornalisti sensibili, con il fine di promuovere un giornalismo di Pace, che si faccia portatore di messaggi di tolleranza e coesione sociale.

4 – Diritti dell’acqua e protezione dei fiumi della Mesopotamia

Ai giovani delle comunità che vivono lungo il corso dei fiumi Tigri ed Eufrate verranno dedicate specifiche campagne di sensibilizzazione sull’importanza della tutela e del rispetto dell’ambiente. Verrà realizzata una newsletter mensile sui temi dell’acqua, del riciclo e dell’inquinamento. Gli attivisti studieranno la normativa vigente in materia ambientale, e produrranno un report per sottolineare eventuali debolezze legislative, proponendo soluzioni. Le organizzazioni della società civile, in collaborazione con le autorità locali, realizzeranno workshop per rafforzare il dibattito pubblica sulla tutela ambientale.

5 – Partecipazione delle donne alla società civile e ai processi di policy making

Attiviste e attivisti tenteranno di identificare i maggiori ostacoli che impediscono alle donne di ricoprire ruoli di leadership all’interno delle organizzazioni della società civile e dei partiti politici, proponendo strategie volte a superarli. Verranno elaborate e promosse campagne di sensibilizzazione sui social media che diffondano esempi di donne leader nella storia nazionale irachena ed internazionale. Durante le elezioni politiche, si terranno campagne per la promozione del voto libero e autonomo. Mentre si studieranno strategie per la protezione delle Women Human Rights Defenders (WHRDs), il lavoro di advocacy degli attivisti si concentrerà su governo e autorità locali perché sia attuato il Piano Nazionale sulla Risoluzione Onu 1325, che incoraggia la partecipazione delle donne ai processi politici e di peacebuilding.

Ulteriore obiettivo, da raggiungere entro il primo anno di lavoro del progetto, è l’apertura di un Centro Culturale a Nassiriya, in Iraq.

Qui si svolgeranno tutte le attività di coordinamento degli attivisti, oltre all’organizzazione di campi giovanili annuali, di un Festival culturale annuale dedicato al patrimonio artistico delle minoranze irachene, e a numerosi workshop e attività in cui coinvolgere sia le organizzazioni della società civile che le autorità locali, sensibilizzandole sul rispetto dei diritti umani, ambientali e culturali, con un focus particolare sui siti iracheni patrimonio UNESCO, come le Paludi Mesopotamiche.

Infine, il programma si pone l’obiettivo di costruire nell’arco di due anni diversi Comitati per la Coesione sociale in quattro Governatorati del paese.

Coordinati dalla società civile con la collaborazione delle autorità locali e dei leader tribali e religiosi,  i Comitati svolgeranno un lavoro di coesione sociale, mediazione di eventuali tensioni inter-comunitarie, e porteranno avanti gli obiettivi che gli attivisti individueranno durante il loro lavoro nei workshop e nel Centro Culturale di Nassiria.

L’obiettivo dunque è creare realtà interconnesse tra loro, e sostenere il loro lavoro e il loro impegno sui temi che giovani e società civile hanno individuato come centrali per la costruzione di un Iraq libero dalla violenza e dall’estremismo.

IN BREVE


Nome progetto: Mesopotamian youth for democratic governance, social cohesion and reconciliation in Iraq

Tipologia intervento: Peacebuilding, coesione sociale e sostegno alla società civile

Destinatari: Comunità sfollate, con particolare attenzione a donne e giovani, organizzazioni locali della società civile, istituzioni locali, attivisti per i diritti umani e ambientali

Durata: Marzo 2017-Marzo 2020

Area d'intervento: Iraq

Partner locali: Organizzazioni della società civile

Finanziato da: EuropeAid - Commissione Europea