ROMA 7 Ottobre – “La via maestra” per la Pace e la Costituzione

29 Settembre 2023, 12:21

Un Ponte Per aderisce e invita a partecipare alla grande manifestazione “La via maestra” per la Costituzione e per la Pace che si terrà il 7 ottobre a Roma promossa da oltre 100 associazioni e reti della società civile e sindacale anche nel contesto della settimana globale di mobilitazione per il cessate il fuoco e il negoziato. Saremo in piazza con le ragioni dell’obiezione alla guerra insieme a tanti e tante per i diritti ambientali, sociali e civili nel nome della Costituzione. Riteniamo importante questa convergenza di tematiche e movimenti perché una politica di pace per affermarsi ha bisogno della giustizia. La manifestazione è promossa da oltre 100 associazioni, reti e sindacati.

Questo l’appello alla partecipazione della Rete Italiana Pace e Disarmo che facciamo nostro:

Rispondendo all’appello lanciato da Vienna dai movimenti per la pace di tutto il mondo per una settimana di mobilitazione globale per il cessate il fuoco e il negoziato invitiamo tutti i pacifisti e le pacifiste a venire a Roma il 7 ottobre 2023 in una grande manifestazione “Insieme per la costituzione” per la pace in Ucraina e in tutto il mondo, per i diritti, per la giustizia climatica e sociale, per la democrazia, per il futuro dell’umanità intera.

Da troppi mesi la guerra iniziata con l’aggressione russa miete vittime in Ucraina e nel mondo. Le vite rovinate si accumulano come i cadaveri dei civili e dei soldati di entrambi gli eserciti. Per milioni di nuovi poveri in Africa e nel sud globale il rincaro degli alimenti ha portato alla fame. I costi del conflitto sottraggono risorse ai beni pubblici e a una transizione energetica sempre più impellente e necessaria. E mentre la guerra ed il riarmo rischiano di ingoiare tutto, a cominciare dalla democrazia, si affaccia lo spettro del conflitto nucleare anticipato dall’utilizzo di armi proibite come le bombe a grappolo.


Questa guerra va fermata subito
, anche per fermare la terza guerra mondiale a pezzi e una nuova divisione del mondo in blocchi. Qualunque giudizio si voglia dare su come è stata condotta, oggi, o si passa alla trattativa ad oltranza oppure è guerra ad oltranza, senza più confini e limiti. La promessa di combattere sino all’estremo sacrificio o la ricerca di una vittoria totale sul campo non fanno che moltiplicare le sofferenze, i rischi e prolungare un conflitto che prima o poi dovrà arrivare su un tavolo negoziale.

Ma mentre da più parti del Sud del mondo si moltiplicano le spinte e le proposte per la ricerca di una soluzione politica nessuna seria iniziativa è stata sinora intrapresa dal nostro Paese e dall’Europa, che pure sono direttamente investiti e che avrebbero risorse politiche per favorire i negoziati. Questo prevede la nostra Costituzione che, memore delle due guerre mondiali, nega alla radice che la guerra – anche quella di difesa – possa essere considerata un mezzo per risolvere le controversie internazionali. La difesa, dice la Costituzione, è un “sacro dovere” ma la affida a noi cittadini, non alle armi e agli eserciti. La “Difesa civile, non armata e nonviolenta” ripudia la guerra e difende i principi fondamentali della Costituzione con mezzi compatibili con la pace.

Cessare il fuoco è la sola condizione per consentire, senza ulteriori inutili stragi, le iniziative diplomatiche, le trattative negoziali necessarie ad affrontare alla radice le cause del conflitto e porre le basi per un futuro comune.

Noi restiamo convinti che nel diritto internazionale, lavorando su un sistema di sicurezza reciproca, condivisa per tutti gli Stati e rispettando il diritto allo sviluppo e all’identità di tutte le popolazioni sia possibile risolvere, con la partecipazione di tutti i paesi del mondo, questo come altri conflitti.

Come abbiamo già detto nella grande manifestazione del 5 novembre “Le guerre e le armi puntano alla vittoria sul nemico ma non portano alla pace: tendono a diventare permanenti ed a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Bisogna invece far vincere la pace, ripristinare il diritto violato, garantire la sicurezza condivisa. Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta. La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli.

Per questo il 7 ottobre ci uniremo alla mobilitazione che ci sarà in decine di altri Paesi per dire che l’unica vittoria è la pace“.