Iraq. Il “grande salto” nel fiume Tigri

3 Luglio 2019, 12:32

Il “Big Jump” è un’iniziativa che in tutto il mondo si svolge ogni seconda domenica di luglio, quando migliaia di persone si tuffano nei propri laghi e fiumi per lanciare un messaggio di salvaguardia del patrimonio ambientale. Quest’anno attiviste e attivisti impegnati in Iraq lanciano l’appello per un “Big Jump” nel fiume Tigri, in Iraq.

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Foto di Arianna Pagani.

Appello per venire ad Hasankeyf per protestare contro la Diga di Ilisu 
Unisciti a noi il 14 luglio 2019 e tuffati nel fiume Tigri!

Ogni anno, la seconda domenica di luglio, molte persone in Europa e nel mondo decidono di fare “il grande salto” nei laghi e nei fiumi, un’azione che fa parte di una campagna per la conservazione e la rinaturalizzazione dei nostri sistemi di acqua dolce.

Quest’anno facciamo appello a tutti gli attivisti, le attiviste, e alle persone interessate da tutto il mondo a venire ad Hansakeyf, lungo il fiume Tigri, il 14 luglio 2019.

Questa magnifica città, antica di 12.000 anni, e l’intero fiume Tigri, sono minacciati dalla Diga di Illisu e dall’Hydroelectric Power Plan Project, un vasto progetto di costruzione di impianti idroelettrici nell’area curda del sud-est della Turchia.

Illsu è una delle più controverse dighe al mondo per molte ragioni, ognuna delle quali dovrebbe bastare da sola a fermare questo progetto di distruzione, sfruttamento ed egemonia politica.

Hasankeyf, un museo a cielo aperto, con le sue 5.500 grotte, 550 monumenti e reperti storici che fanno capo a 24 diverse culture, ha un valore universale enorme e il suo allagamento rappresenterebbe una sorta di “genocidio culturale”.

La regione nella quale è situata Hasankeyf è la Mesopotamia superiore, nella quale si trovano altri 400 siti archeologici anch’essi minacciati dalla Diga di Ilisu, così come la sua cultura e il tessuto di vita unici.

Se portato a compimento, il progetto di Ilisu degraderà in modo significativo la ricca biodiversità dell’ecosistema del fiume Tigri, ancora prevalentemente preservata, e il bacino idrico creerà effetti negativi sul cambiamento climatico. Oltre 80.000 persone perderanno i loro mezzi di sostentamento, finendo in povertà. Inoltre si intensificheranno i conflitti politici interni ed esterni.

Il progetto della Diga di Ilisu influirebbe inoltre gravemente a valle e nel rifornimento idrico delle principali città irachene e dell’agricoltura, impattando in particolare sul sito UNESCO delle Paludi Mesopotamiche nel sud dell’Iraq.

In sintesi, la Diga non porterebbe alcun beneficio socio-economico o di altro genere per la grande maggioranza della società nella regione colpita.

Il governo turco aveva intenzione di avviare il riempimento del bacino della Diga il 10 giugno 2019. Ma, soprattutto grazie alle mobilitazioni che si sono diffuse nel quadro della Giornata di Azione Globale per Hasankeyf, il 7 e 8 giugno scorsi, è stato posticipato.

Ecco perché è fondamentale riunirsi ad Hasankeyf il 14 luglio, sulle rive del fiume Tigri, per saltare e tuffarci tutti e tutte in questo fiume sacro e ancora libero.

Terremo i nostri striscioni e faremo appello – insieme a tante persone in tutta la Turchia – affinché il progetto di Ilisu venga immediatamente sospeso. Siamo fermamente convinti/e che avremo successo se ci sarà una forte solidarietà!

Per garantire il rifornimento elettrico ci sarà sempre un’alternativa. Ma non ci sono un altro fiume Tigri e un’altra Hasankeyf.

Hasankeyf è la nostra cultura e il Tigri è la nostra natura!