A Qamishlo una giornata di lotta per l’ambiente e la pace

24 Settembre 2019, 16:35

Il 21 settembre scorso attiviste e attivisti locali hanno organizzato a Qamishlo, nel Nord Est della Siria, un Forum per la Pace, insieme al nostro partner locale DOZ. L’obiettivo era celebrare la Giornata Internazionale della Pace. Questo è il messaggio pubblico che abbiamo mandato loro, che è stato letto dal palco.

“Saluti a tutti/e voi che siete venuti/e oggi a Qamishlo per celebrare la Giornata Internazionale della Pace, e grazie a DOZ e a tutti/e gli/le attivisti/e locali che hanno organizzato questo evento.

Un Ponte Per è un’organizzazione umanitaria che lavora in programmi di protezione e salute in Siria, sostenendo la regione nella costruzione di un sistema sanitario e delle sue infrastrutture. Ma sappiamo molto bene che in ogni società è altrettanto importante costruire infrastrutture per la pace: programmi istituzionali e dal basso, scuole e accademie che formino e preparino le persone nella prevenzione dei conflitti e nella loro risoluzione nonviolenta.

Come saprete, le giornate internazionali sono occasioni per celebrare e rafforzare i risultati positivi ottenuti dall’umanità. In questo senso, essere nel Nord Est della Siria oggi è particolarmente significativo per tutte le persone che stanno prendendo parte all’evento.

State dimostrando all’umanità ogni giorno che le istituzioni locali e le società civili insieme possono costruire un nuovo modello di democrazia, difendendo i valori della tutela dell’ambiente, della parità di genere, della tolleranza delle differenze. Questo significa costruire una pace sostenibile, che va molto oltre la semplice assenza di violenza.

Questo è esattamente il modello che la comunità internazionale sta tentando di promuovere, dal momento che ha dedicato questa giornata alla Climate Action for Peace: un appello all’azione immediata per ridurre le emissioni di gas serra, costruire percorsi di resilienza e aumentare la consapevolezza sui cambiamenti climatici.

“La nostra casa sta bruciando”, dicono i giovani attivisti e attiviste in Europa. E i vostri campi, l’estate scorsa, qui in Siria sono bruciati.

Studenti di tutto il mondo stanno marciando nelle strade di 150 città per lo Sciopero Climatico Globale, e noi siamo con loro.

Spesso le persone in Italia ci chiedono perché nel Nord Est della Siria ci sia tanta attenzione alle questioni ambientali, con tutti i problemi che dovete affrontare a causa della guerra e del terrorismo. Ma voi siete più consapevoli di noi su quali siano le vere minacce alla pace.

I cambiamenti climatici e i disastri naturali provocano la dispersione forzata di un numero di persone tre volte più alto di quanto non facciano i conflitti, costringendo milioni di persone a lasciare le proprie case e cercare sicurezza altrove. La salinizzazione delle acque e dei raccolti mettono a rischio la sicurezza alimentare, e l’impatto sulla salute pubblica sta aumentando.

Dunque, anche organizzazioni umanitarie come UPP stanno aggiungendo alle loro priorità la protezione ambientale e la giustizia climatica. E’ necessario creare spazio per chi voglia impegnarsi in questa direzione: attivisti/e della società civile, esperti/e e tecnici/che, autorità pubbliche.

Insieme a DOZ stiamo unendo le forze e promuovendo una campagna per salvare i fiumi della Mesopotamia – la campagna “Save the Tigris”, nata in Iraq. E’ un’azione importante anche per sconfiggere l’ideologia del terrore.

Daesh scese lungo il corso dei fiumi della Mesopotamia diffondendo violenza e terrore. Le attiviste e gli attivisti della società civile oggi il corso di quei fiumi lo stanno risalendo, portando avanti campagne per la protezione ambientale e la coesione sociale.

Oggi, quindi, vogliamo celebrare tutti quegli invisibili eroi ed eroine di pace, che in questa regione lavorano per proteggere la vita e la natura.

Grazie per aver lanciato un messaggio di speranza al mondo.