Iraq: UPP in prima fila nella lotta alla violenza sulle donne

13 Aprile 2021, 15:56

In Iraq stiamo aumentando i nostri servizi di contrasto e prevenzione alla violenza di genere, con un grande obiettivo: cambiare il modo in cui le persone guardano alle donne sopravvissute.

Effetto collaterale della pandemia globale è stato l’aumento dei casi di violenza domestica. I lockdown e la reclusione forzata in casa hanno fatto crescere ovunque i numeri delle donne vittime di violenza.  Spesso però ci si dimentica che dietro a quei numeri ci sono storie vere. Storie di donne che ogni giorno, in tutto il mondo, subiscono violenze indicibili.
In Iraq, nella Piana di Ninive dove operiamo da anni, la situazione resta preoccupante. Con l’aggravante che le violenze sono perpetrate sulla pelle di donne che hanno perso la propria casa, i/le familiari, che sono state sfollate, che hanno già resistito al terrore di Daesh.
Sono esauste e in moltissimi casi soffrono di patologie post-traumatiche.

Il nostro staff sul campo è tornato in quei villaggi già a inizio del 2017 per accompagnare letteralmente il rientro a casa della comunità fuggita, fornendo servizi medici e di supporto psicologico dove c’era più bisogno. Oggi che Daesh sembra sconfitto, c’è la pandemia a togliere alle persone quel briciolo di normalità lentamente riconquistata. E l’incremento della violenza sulle donne rimane uno dei problemi più urgenti e preoccupanti.

Per questi motivi nei prossimi mesi interverremo a Mosul per sostenere il sistema sanitario nazionale nel fornire supporto psicosociale e servizi di salute (materna e infantile) alle donne che sono tornate nel governatorato di Ninive.

Infatti nei prossimi 6 mesi forniremo:

  • servizi salvavita, diversificati in base all’età, per donne e ragazze sopravvissute alla violenza nel distretto di Mosul;
  • nuovi servizi specializzati contro la violenza di genere, supportando le persone ma anche le comunità più vulnerabili e colpite dalle violenze, diversificando i servizi a seconda della gravità delle survivors;
  • servizi di supporto psicosociale nonché servizi di salute materna e infantile;
  • sessioni di sensibilizzazione, prevenzione e risposta alla violenza di genere, individuali e di gruppo, che culmineranno in 5 grandi eventi sul tema. Saranno coinvolte/i sia donne che uomini dell’area;
  • kit di dignità” a donne e ragazze.


Tra tutte le attività e i servizi, nel complesso, raggiungeremo più di 4000 persone.
Quello che però i numeri non dicono è l’obiettivo ultimo che ci siamo poste/i, ovvero: modificare lo stigma sociale che subiscono le donne sopravvissute alla violenza.

Agiamo affinché le donne scelgano di uscire dal silenzio e affinchè le comunità sostengano la prevenzione e la risposta alla violenza di genere, sviluppando con quelle stesse donne strategie e pratiche che riducano i rischi di violenza.
Solo con questo cambio di paradigma ogni donna potrà sentirsi finalmente incolpevole e al sicuro da stigmi e rischi di recidiva.

Non un passo indietro, a fianco delle donne.