“Zero rifiuti” in Nord Est Siria

28 Giugno 2023, 11:04

Un Ponte Per è presente in Nord Est Siria dal 2015, dove è in atto dal 2012 un tentativo di autogoverno informato dai principi del confederalismo democratico, parità di genere ed ecologia. Uno degli assi politici portanti delle municipalità autonome è proprio quello della protezione ambientale ed ecologica, in un contesto gravemente inquinato da anni di conflitto e nel quale è in atto una tremenda desertificazione. I nuovi progetti di riciclo dei rifiuti vanno proprio in questa direzione.

 

 

“Insieme a mio fratello coltivavamo 8.000 alberi: avevamo ulivi, limoni e viti. Ne abbiamo persi 3.000 a causa di Daesh (ISIS), per colpa dei continui combattimenti. Ma non sapevamo che il peggio doveva ancora venire: quest’anno ne abbiamo persi altri 3.000 per mancanza di acqua”

Era stato questo il racconto di Ahmad a Daniela Sala, raccolto in un bellissimo reportage pubblicato sul Guardian nel 2021. Purtroppo non è cambiato molto da allora, e il Nord della Siria continua a soffrire di una fortissima carenza d’acqua. Le cause possono ricercarsi nel cambiamento climatico ma anche (e forse soprattutto) nelle dighe a monte del fiume Eufrate – in Turchia – che taglieggiano impietosamente il flusso d’acqua che arriva in Siria. Un altro problema enorme è quello dei rifiuti, più di un decennio di guerra non ha lasciato solo ferite nei corpi delle persone. L’intero paesaggio è in gran parte ancora ridotto in macerie e la quantità di detriti presenti in ogni dove è spaventosa.

“Durante le tempeste di sabbia delle zone più desertiche, si possono osservare vere e proprie nuvole di rifiuti che fluttuano a mezz’aria”

Ce lo ha raccontato la nostra co-presidente Angelica Romano, tornata da pochi giorni da un viaggio nel Paese insieme ad Alfio Nicotra, anche lui co-presidente di Un Ponte Per.

Dopo anni di ricostruzioni di ospedali e strutture sanitarie, nonché di aperture di cliniche nei campi profughi, dal 2019 abbiamo iniziato a lavorare sul riciclo e il corretto smaltimento dei rifiuti medici, in supporto di oltre 36 strutture sanitarie nei governatorati di Hasakeh, Raqqa e Aleppo. La protezione ambientale ed ecologica è uno degli assi principali di impegno delle municipalità autonome del Nord est Siria (NES). Lo scorso anno qui, insieme al nostro partner Mezzaluna Rossa Curda (KRC), alle autorità locali e grazie al sostegno della Area Metropolitana de Barcelona (AMB) abbiamo gettato le basi per il primo progetto-pilota di raccolta differenziata e riciclaggio dei rifiuti a livello municipale in NES. Non solo rifiuti sanitari, ma anche rifiuti comuni, prodotti dalle famiglie. Qui sotto il racconto video dei nostri due co-presidenti.

 

 

Nella municipalità di Hasake abbiamo trovato terreno particolarmente fertile per questi primi progetti, in cui la collaborazione tra le autorità locali e la cittadinanza è fondamentale per il buon esito degli stessi. Ovviamente sono state svolte attività di sensibilizzazione “casa per casa”, per prepare la popolazione ad una nuova modalità di raccolta dei rifiuti. Oggi possiamo dire che il sistema di raccolta differenziata messo in piedi sta funzionando, coinvolgendo anche alcune cooperative locali nella raccolta dei rifiuti porta a porta.

I rifiuti vengono raccolti dalle case, per essere poi portati in un luogo adibito allo smistamento e al riciclo” – racconta Rovand Abdo, co-presidente del Dipartimento per l’Ambiente della municipalità di Hasake, una donna davvero in gamba che conferma il nesso importantissimo tra leadership femminile e ambiente. Un binomio che sosteniamo fortemente, e che spesso oggi viene racchiuso dal termine “eco-femminismo”. Ricordiamo che la Siria è ancora una delle aree del mondo con i tassi più alti di violenza di genere e con un’offerta di servizi di protezione davvero limitata. Per questo l’esempio di Rovand è ancora più rivoluzionario. Possiamo ascoltarla nel video qui sotto, in cui mostra i risultati del progetto “Zero Rifiuti” che stiamo portando avanti al suo fianco.

 

 

Come è possibile vedere nel video, principalmente in queste prime fasi del progetto, è stata avviata la raccolta differenziata e il riciclo di plastica/metalli, carta e rifiuti organici. Con i rifiuti organici si producono concimi e fertilizzanti. “Ottimi per il terreno” – aggiunge Rovand, mostrando orgogliosa i campi agricoli in cui viene utilizzato con il fine di incrementare gli spazi verdi della città.

“Nella prossima fase del progetto, cercheremo di espanderci in altri quartieri, in modo che altre persone possano beneficiare di questo programma perché ha effetti benefici sull’ambiente, l’agricoltura, l’igiene, la salute umana e in generale sulla riduzione del fenomeno dei rifiuti”

conclude la co-presidente Rovand Abdo con grande determinazione, e speriamo con tutto il cuore che possa accadere. Forse è solo una goccia, come dice il nostro co-presidente Alfio Nicotra o forse è il preludio ad un cambiamento più grande verso un’economia circolare altamente sostenibile.

Un Ponte Per è presente nel Nord est della Siria (NES) dal 2015, inizialmente inviando carichi umanitari destinati alla Mezzaluna Rossa Curda (KRC), per poi strutturare il proprio intervento dal 2016, quando sono stati avviati diversi progetti per ricostruire il Sistema sanitario dell’area e offrire sostegno alla popolazione in fuga da Daesh.