Chiusa la campagna per l’emergenza terremoto

6 Marzo 2023, 13:51

Oggi chiudiamo la campagna di raccolta fondi di Un Ponte Per Emergenza terremoto in Siria lanciata un mese fa, a poche ore dal terremoto.

La risposta di chi ha donato è stata talmente sbalorditiva da raggiungere una cifra che ha superato in breve tempo l’obiettivo che ci eravamo prefissati/e: 109 mila euro. Vi ringraziamo per tutta la solidarietà dimostrata.

Quando il 6 febbraio scorso i/le nostri/e colleghi/e ci hanno svegliati/e nel cuore della notte, abbiamo deciso di fare l’unica cosa che era umano fare. Aiutare e farlo subito. Non c’era tempo da perdere.

Mentre il nostro staff, che vive e lavora nel nord est della Siria ci rassicurava sul loro stato di salute e su quello degli edifici che ospitano le nostre cliniche e Spazi Sicuri destinati alle donne sopravvissute alla violenza, ci informava anche che da un’altra parte, nel nord ovest del paese, era avvenuta una catastrofe.

Grazie a tantissime donazioni di singole persone, associazioni e gruppi informali che si sono attivate per organizzare eventi di raccolta fondi, abbiamo portato soccorsi immediati, rispondendo alla richiesta di aiuto dei nostri due partner locali: Action for Humanity/Syria Relief (AFH) e Heyva Sor a Kurdistanê/Mezzaluna Rossa Curda (KRC).

Siamo riusciti/e a organizzare carichi di aiuti che hanno raggiunto in poche ore le zone più colpite della Siria, Aleppo e Idlib, nonostante molte difficoltà logistiche e un carico umanitario bloccato ad un check point controllato dal regime di Damasco per oltre 10 giorni.

Grazie alle donazioni arrivate, solo nelle prime 48 ore abbiamo contribuito a:

– allestire 2 rifugi temporanei a Idlib e Jandairis e altri 35 accampamenti nelle 15 principali città del nord per ospitare 5.000 persone rimaste senza un tetto ad affrontare temperature rigide

– evacuare i due quartieri di Aleppo, Shekh Maqsoud e Eshrefiy Shekh, e trasportare le persone ferite presso le strutture sanitarie locali

– noleggiare 3 macchinari pesanti per rimuovere le macerie ed estrarre le persone intrappolate negli edifici crollati

– distribuire 1.200 pasti caldi, 400 kit di emergenza (coperte, materassi, teli di plastica) a 400 famiglie (2.400 individui) e 400 ceste alimentari

– nel campo di Maram e nei centri di accoglienza vicini (nel governatorato di Idlib), dare assistenza medica alle donne incinte e a bambini/e con problemi respiratori a causa della polvere respirata

– fornire elettricità a 5 cliniche e scorte di farmaci salvavita ai presidi medici attivi sul territorio

– distribuire l’acqua a 23.700 persone accolte nei rifugi dei governatorati di Idlib e Aleppo

Il lavoro dei nostri partner è stato enorme. In condizioni umane e professionali difficili, non solo per la pioggia, il freddo, il sequestro dei convogli, le attese ma anche per le perdite di familiari, colleghi, amici e per la paura rinnovata ad ogni nuova terribile scossa.

Noi chiudiamo questa campagna ma l’emergenza è tutt’altro che finita. Sono migliaia le persone sfollate e in stato di necessità che hanno ancora bisogno di sostegno.

Continueremo a lavorare nelle 32 strutture sanitarie che sosteniamo in Siria, dove siamo presenti dal 2015 per ripristinare un sistema sanitario pubblico e gratuito e condizioni di vita dignitose attraverso servizi di protezione di donne e bambini/e, salute riproduttiva e servizi di assistenza medica specializzata.

Seguiremo il lavoro dei nostri due partner nelle zone colpite dal terremoto. Ci conforta sapere che siamo stati/e insieme un pezzo importante della risposta a questa catastrofe e che grazie a tutte le persone che hanno donato abbiamo aiutato insieme migliaia di persone che in una manciata di secondi hanno perso tutto, ancora una volta.

Grazie di cuore a tutte e tutti.